Il premier Ishiba parla di “crisi nazionale” dopo le nuove tariffe USA: il PIL giapponese rischia una flessione dello 0,59%.

Gli ultimi sviluppi nelle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Giappone si profilano come un nuovo capitolo in una saga che ha radici profonde. L’amministrazione Trump ha alzato la posta per il Giappone, imponendo dazi più salati rispetto a quelli destinati all’Unione Europea. Ma come reagirà Tokyo a questa sfida?
Tokyo sotto pressione: i nuovi dazi di Trump
Il Giappone si ritrova nel mirino di Washington, con un’aliquota tariffaria che colpisce duramente gli esportatori nipponici. Da quando il premier Shigeru Ishiba si è recato alla Casa Bianca, le relazioni sembrano essere entrate in una fase critica. La decisione di Trump di applicare un dazio del 24% alle merci giapponesi è stata definita da Ishiba una “crisi nazionale”. Le previsioni economiche indicano un possibile contraccolpo sul PIL giapponese, stimando una contrazione dello 0,59% in caso di ritorsioni reciproche.
Ritorno al passato: l’era Reagan e le lezioni del Plaza Accord
Non è la prima volta che il Giappone si trova a far fronte a minacce di dazi dagli Stati Uniti. Negli anni ’80, durante la presidenza Reagan, Tokyo fu costretta a limitare le esportazioni di auto per scongiurare sanzioni. Quell’era culminò nell’Accordo di Plaza del 1985, un intervento valutario che portò a un significativo deprezzamento del dollaro contro lo yen. Questa mossa, che si verificò nel contesto di un riposizionamento globale delle valute, segnò un periodo di turbolenza ma anche di adattamento strategico per il Giappone.
Strategia di Tokyo: un potere negoziatore inatteso
Ma quali sono le mosse a disposizione del Giappone? Nonostante la pressione, Tokyo conserva alcune carte importanti. La sua politica monetaria straordinariamente accomodante ha storicamente visto tassi di interesse mantenuti bassi, il che ha alimentato il “carry trade” globale. Questa situazione potrebbe trasformarsi in un vantaggio strategico, ora che i tassi sono leggermente in aumento, conferendo ai giapponesi un potenziale margine di manovra maggiore di quanto si possa pensare.

Il futuro economico tra Trump e Ishiba: una sfida a due
Il presidente Trump potrebbe trovarsi in difficoltà se la diplomazia non riesce a tenere a bada le ripercussioni di un’economia globale sempre più instabile. Il Giappone, per parte sua, potrebbe sfruttare la leva dei tassi per far pressione sugli USA, soprattutto dato il potenziale impatto sul mercato azionario americano. Con il recente aumento dello yen e i possibili timori di un ulteriore apprezzamento, la situazione rimane critica per entrambi i leader, aprendo a scenari di negoziazioni dure e piene di colpi di scena.