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Superbonus 110% nel 2026: confermato per pochi, ecco chi potrà ancora beneficiarne

Superbonus 110% nel 2026: confermato per pochi, ecco chi potrà ancora beneficiarne
Photo by Ralphs_Fotos – Pixabay
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La misura torna per un numero ristretto di contribuenti nei Comuni colpiti dal sisma. Solo con sconto in fattura o cessione del credito. Stanziati 400 milioni, ma i fondi non sono infiniti.

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Nel 2026 il Superbonus 110% fa il suo ritorno, ma non sarà per tutti. La nuova Legge di Bilancio proroga la misura solo per chi risiede nei Comuni colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016, concentrati in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. La riapertura del beneficio punta a sostenere la ricostruzione ancora in corso in circa 140 territori dove è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Una buona notizia per famiglie e imprese che non hanno ancora completato i lavori. Tuttavia, restano vincoli precisi su modalità di accesso e fruizione: non sarà possibile detrarre la spesa direttamente in dichiarazione dei redditi, ma si potrà procedere solo tramite cessione del credito o sconto in fattura.

Chi potrà accedere e a quali condizioni

Non tutti gli immobili situati nelle zone terremotate potranno rientrare nella proroga. Per ottenere l’agevolazione, servono tre requisiti fondamentali:

  1. La richiesta del contributo per la ricostruzione deve essere stata presentata dopo il 30 marzo 2024.
  2. Le spese sostenute nel 2026 devono eccedere il contributo pubblico già ricevuto: il Superbonus coprirà solo la parte eccedente.
  3. Il beneficio potrà essere utilizzato esclusivamente attraverso sconto in fattura o cessione del credito.

Restano esclusi dalla proroga i beneficiari del cosiddetto Superbonus rafforzato, ovvero chi ha scelto di rinunciare ai contributi pubblici per accedere a un incentivo con massimali maggiorati del 50%. L’obiettivo della misura è infatti quello di garantire continuità a chi ha iniziato i lavori con il supporto pubblico e si trova ancora nel pieno del processo di ricostruzione.

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Cessione e sconto: le uniche opzioni disponibili

A differenza delle versioni precedenti, il Superbonus 110% nel 2026 non potrà essere portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Le uniche modalità concesse saranno la cessione del credito d’imposta e lo sconto immediato in fattura.
Tutto ruota attorno a un fondo da 400 milioni di euro – 330 destinati alle aree colpite dal sisma del 2016, 70 per quelle del 2009 – inizialmente previsto per il 2024, ma ora esteso anche al 2026.
Va detto che i fondi non sono illimitati: una volta esauriti, anche prima della scadenza ufficiale del 31 dicembre 2026, l’accesso al Superbonus verrà chiuso.

Interventi ammessi: tra risparmio energetico e sicurezza sismica

Gli interventi coperti dal Superbonus si dividono in due grandi categorie. Da una parte ci sono le opere volte al miglioramento dell’efficienza energetica – come l’isolamento termico, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e l’installazione di pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo. In questi casi, è richiesto un salto di almeno due classi energetiche, oppure il raggiungimento della classe più alta possibile.
Dall’altra, troviamo i lavori di adeguamento sismico, con l’obiettivo di ridurre il rischio sismico dell’immobile di una o due classi.
Anche per questi interventi, valgono i limiti già indicati: solo nei Comuni terremotati, e solo per spese eccedenti il contributo pubblico già ottenuto.