Ottava proroga per l’imposta sulle bibite zuccherate. Il Governo posticipa l’applicazione nonostante le finalità sanitarie.

Il 30 giugno, tradizionale “tax day” per contribuenti e professionisti, subirà una nuova proroga. Il Decreto Legge appena approvato sposta il termine per i versamenti delle imposte sui redditi, IVA e IRAP al 21 luglio 2025, posticipato di un giorno poiché il 20 cade di domenica. In alternativa, sarà possibile saldare entro il 20 agosto, applicando una maggiorazione dello 0,40%.
La proroga si applica a:
- soggetti ISA o esclusi dagli stessi;
- contribuenti in regime forfettario o di vantaggio;
- soci di enti che applicano gli ISA.
Restano esclusi i contribuenti privati non titolari di partita IVA. A rientrare nella scadenza, quindi, saranno autonomi, dipendenti e pensionati, chiamati a versare saldo e acconto IRPEF, cedolare secca e flat tax. Una misura in linea con quanto previsto dallo Statuto del contribuente, che vieta scadenze entro 60 giorni da modifiche normative o tecniche.
Sugar Tax rinviata ancora: l’ottava proroga in cinque anni
La tanto dibattuta imposta sulle bevande zuccherate, la Sugar Tax, non entrerà in vigore il prossimo 1° luglio come previsto. Il Governo ha approvato un nuovo rinvio di sei mesi, l’ottavo dal 2020.
L’imposta, pensata per scoraggiare il consumo di bibite edulcorate e contrastare patologie legate allo zucchero, prevede:
- 10 euro per ettolitro su prodotti finiti;
- 0,25 euro per kg su concentrati da diluire.
Introdotta con la Legge di Bilancio 2020, la Sugar Tax non è mai stata attuata, diventando simbolo di continui slittamenti. Il nuovo rinvio conferma la difficoltà politica e tecnica nel renderla operativa, nonostante l’obiettivo dichiarato di tutela della salute pubblica.
IMU 2025: più tempo ai Comuni per approvare le delibere
Anche l’Imposta Municipale Unica (IMU) rientra nel pacchetto delle proroghe. I Comuni avranno tempo fino al 15 settembre 2025 per approvare le delibere relative all’IMU dell’anno in corso, utilizzando il nuovo prospetto standard.
La scadenza iniziale era fissata al 28 febbraio. Il rinvio mira a evitare l’applicazione automatica delle aliquote base, che rischierebbe di ridurre sensibilmente le entrate per gli enti locali in ritardo.
Nel decreto trova spazio anche una proroga postuma per l’invio delle dichiarazioni dei redditi e IRAP relative al 2024, considerate valide se trasmesse entro l’8 novembre. Attenzione però: chi ha già regolarizzato con il ravvedimento non riceverà alcun rimborso. Inoltre, il rinvio non si applica a:
- concordato preventivo biennale (scadenza 12 dicembre);
- ravvedimento speciale (ex art. 2-quater D.L. 113/2024).
Stop ai cumuli per il regime degli impatriati

Ultimo ma cruciale punto: il Governo interviene sui regimi agevolati per gli impatriati, modificando e limitando i meccanismi di cumulo che finora hanno permesso forti riduzioni del carico fiscale per chi rientra in Italia.
In particolare:
- viene eliminata la possibilità di cumulo tra la detassazione al 50-60% prevista dal regime base e i benefici per docenti e ricercatori;
- sarà vietato sommare il regime impatriati con quello destinato ai cosiddetti “Paperoni”, che prevede una tassa fissa di 200.000 euro l’anno sui redditi prodotti all’estero.
Le nuove regole scatteranno già dal periodo d’imposta 2024, segnando una svolta nel trattamento fiscale riservato a professionisti e talenti di ritorno dall’estero.