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Stretta sul fumo: la Ue prepara maxi-aumento delle accise sul tabacco

Stretta sul fumo: la Ue prepara maxi-aumento delle accise sul tabacco
Photo by geralt – Pixabay
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Una proposta ancora non ufficiale prevede rincari fino al 1.000% per alcuni prodotti, con aumenti medi del 20% sul prezzo al dettaglio. Italia contraria, ma la partita si giocherà entro il 2028.

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La Commissione europea sta valutando un piano per aumentare sensibilmente le accise su tutti i prodotti a base di tabacco: dalle sigarette tradizionali al tabacco trinciato, dai sigari ai dispositivi elettronici come e-cig e tabacco riscaldato. L’obiettivo? Incrementare le entrate fiscali e, allo stesso tempo, disincentivare il consumo. I rincari previsti porterebbero a un aumento medio del 20% sul prezzo finale dei pacchetti, con punte più alte per alcune categorie. A rivelare l’iniziativa è stato Euractiv, in assenza – per ora – di conferme ufficiali da Bruxelles.

Secondo le anticipazioni, la proposta dovrebbe essere inclusa nel nuovo bilancio europeo, valido dal 2028. Fino ad allora, il percorso politico e istituzionale sarà lungo e complesso, ma le premesse lasciano intuire una vera e propria rivoluzione fiscale per il comparto del tabacco.

Sigarette più care: quanto potrebbe aumentare il prezzo

Se la bozza attuale venisse approvata così com’è, l’accisa sulle sigarette tradizionali passerebbe dagli attuali 90 euro a 215 euro per mille unità: un rincaro del 139%. In termini concreti, un pacchetto da cinque euro potrebbe arrivare a superare i sei euro, anche se il prezzo finale dipenderà dalle scelte dei produttori e da eventuali dinamiche di mercato.

L’impatto sul portafoglio dei fumatori potrebbe essere ancora più marcato per altri prodotti. Il tabacco trinciato, ad esempio, vedrebbe l’accisa salire da 60 a 215 euro al chilo, con un aumento del 258%. Per chi preferisce rollarsi le sigarette, ciò significherebbe un esborso più alto, considerando anche l’acquisto di filtri e cartine.

I sigari subiscono l’aumento più drastico

Tra tutte le categorie interessate, i sigari registrerebbero l’incremento più drastico: +1.090%. L’accisa passerebbe da 12 a 143 euro per mille unità o per chilo. Anche se la pressione fiscale resterebbe inferiore rispetto a quella sulle sigarette, il salto nei prezzi al dettaglio sarebbe significativo e immediato.

Novità anche per i prodotti alternativi. Le sigarette elettroniche verrebbero tassate in base alla concentrazione di nicotina, con un’accisa compresa tra 12 e 36 centesimi al millilitro. Il tabacco riscaldato, invece, resterebbe soggetto a un’imposta di 108 euro ogni mille unità, mantenendo un livello più basso rispetto alle sigarette classiche.

Riforma in fase embrionale: inizia il confronto politico

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Per ora, si tratta di una proposta preliminare. L’ufficializzazione dovrebbe arrivare a partire dal 16 luglio, quando la Commissione europea inizierà a presentare le sue idee per il nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034. Il negoziato sarà lungo e complesso, e ogni Stato membro avrà voce in capitolo.

L’Italia ha già espresso forte contrarietà, affiancata da Grecia, Romania, Bulgaria e Svezia. Francia e Belgio, invece, si mostrano più aperti a una riforma delle accise. L’approvazione definitiva richiederà anni di confronto, ma i primi documenti in circolazione confermano l’intenzione dell’Ue di rendere la lotta al tabagismo un pilastro fiscale della prossima agenda europea.