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Shein multata dall’Antitrust: 1 milione di euro per pubblicità ingannevole

Shein multata dall’Antitrust: 1 milione di euro per pubblicità ingannevole
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La multinazionale della moda Shein affronta una sanzione di un milione di euro per presunta pubblicità ingannevole relativa ai suoi prodotti etichettati come sostenibili. L’indagine dell’Antitrust rivela come i consumatori possano essere stati fuorviati da affermazioni ecologiche non supportate.

Shein multata dall’Antitrust: 1 milione di euro per pubblicità ingannevole
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Fra Verde e Inganno: Le Accuse dell’Antitrust

Nel 2023, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accusato Shein, commercializzato in Europa con il nome Infinite Style Services, di adottare pratiche promozionali ingannevoli. L’azienda avrebbe pubblicato inserzioni che attribuivano ai propri capi di abbigliamento caratteristiche ecologiche senza fornire adeguate evidenze. I riferimenti a “Responsabilità sociale” e all’uso di materiali “green” sono stati giudicati dall’Antitrust come superficiali e fuorvianti.

Denunce di Ambiguità su Sheintheknow

Una delle sezioni sotto scrutinio è stata #SHEINTHEKNOW, che dichiara la sostenibilità dei processi produttivi e la responsabilità aziendale per l’ambiente. Tuttavia, l’Antitrust sostiene che tali affermazioni risultino vaghe e prive di dati empirici. Siamo di fronte a una realtà che necessita di chiarezza?

EvoluShein: Una Visione Sostenibile o Semplice Facciata?

Shein multata dall’Antitrust: 1 milione di euro per pubblicità ingannevole
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Nel 2022, Shein ha lanciato “evoluShein”, un progetto di sostenibilità ambientale promettente l’uso di materiali ecosostenibili. Tuttavia, secondo le accuse, manca trasparenza sulla reale provenienza dei materiali e sulle implicazioni ambientali dei processi di produzione, trasporto e smaltimento. Le promesse di riduzione delle emissioni di CO2 sono state anche criticate per mancanza di conferme concrete.

La controversia del Greenwashing

Il rapporto dell’Antitrust descrive dettagliatamente come l’approccio di mercato di Shein, tipico del fast fashion, sia in conflitto con l’immagine ecologica promossa. Le dite su mani improntano sul tessuto verde o grigio? Volumi di produzione enormi a basso costo e l’instancabile ricerca di nuove tendenze alimentano un modello industriale che genera abbondanti rifiuti e impatta pesantemente sull’ambiente. Parallelamente, le accuse parlano di microplastiche, elevate emissioni e alti livelli di smaltimento.

La Difesa di Shein: Innovazione nel Modello Produttivo

Nel 2024, Shein ha risposto alle controversie, dichiarando il proprio modello di business rivolto a conciliare domanda e offerta per limitare gli sprechi. L’impegno per materiali di origine responsabile è centrale nella loro difesa, supportata da affermazioni sui miglioramenti nella gestione idrica e nell’utilizzo di certificazioni di terze parti.

Shein insiste sul carattere sperimentale delle sue iniziative green, come il riciclaggio dei capi e collaborazioni pop-up in America e Europa. La sezione #SHEINTHEKNOW viene presentata come un semplice strumento di marketing per alimentare la comunità e promuovere eventi.

La difesa prosegue negando le accuse di impossibilità di riciclo, sostenendo che i materiali possono trovare vita nuova come fabbricazioni industriali. È forse solo una questione di definizioni?

Nonostante le argomentazioni avanzate, l’Antitrust non ha ritirato la sanzione di un milione di euro, sottolineando come le pubblicità di Shein continuino a risultare ambigue o ingannevoli riguardo alla sostenibilità e l’impatto ambientale.