Tempi più lunghi per chi presenta tardi o ha crediti elevati: l’Agenzia delle Entrate aggiorna il calendario dei rimborsi IRPEF per il Modello 730. Ecco le novità da conoscere.

L’Agenzia delle Entrate ha confermato il nuovo calendario per l’erogazione dei rimborsi IRPEF legati al Modello 730. I contribuenti che inviano la dichiarazione entro il 20 giugno 2025 tramite il proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) riceveranno il rimborso in tempi rapidi. Il credito viene infatti accreditato a luglio in busta paga oppure, per i pensionati, nel cedolino di agosto.
Questo meccanismo semplificato permette anche di compensare eventuali imposte da versare, offrendo un vantaggio in termini di liquidità. Tuttavia, il rispetto delle scadenze è essenziale per evitare ritardi e controlli preventivi.
Ritardi fino a marzo 2026 per controlli su crediti oltre i 4.000 euro
Chi presenta la dichiarazione oltre il termine del 20 giugno o ha diritto a un rimborso superiore a 4.000 euro dovrà attendere più a lungo. In questi casi, l’Agenzia è tenuta a effettuare verifiche dettagliate prima di procedere all’accredito, per assicurarsi della correttezza dei dati.
Il rimborso verrà quindi erogato non prima di marzo 2026, con un ritardo che riguarda sia chi ha un sostituto d’imposta sia chi ha trasmesso il modello in autonomia o tramite CAF o intermediari. Anche i pensionati che presentano il 730 in ritardo vedranno slittare l’accredito al cedolino di settembre, perdendo l’anticipo previsto per agosto.

Chi non ha un sostituto d’imposta: come e quando arriva il rimborso
Per i contribuenti senza sostituto d’imposta, il rimborso viene gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Se il contribuente ha comunicato in modo corretto le coordinate bancarie o postali, il pagamento avverrà entro sei mesi dalla presentazione del modello.
In caso contrario, l’Agenzia invierà un assegno postale vidimato all’indirizzo del contribuente, che potrà incassarlo presso uno sportello di Poste Italiane. Le stesse tempistiche valgono anche per chi utilizza il Modello Redditi precompilato, con procedure e scadenze allineate a quelle del 730.
Il Modello 730: uno strumento che semplifica, ma richiede attenzione
Utilizzato da milioni di lavoratori dipendenti e pensionati, il Modello 730 consente di dichiarare redditi e ottenere rimborsi fiscali in modo rapido e centralizzato. Introdotto nel 1993 e poi evoluto nella versione precompilata nel 2014, ha semplificato notevolmente le operazioni fiscali annuali.
Attraverso il 730 si possono dichiarare redditi da lavoro, pensione, immobili, capitale e altre fonti, oltre a indicare le spese che danno diritto a detrazioni: sanitarie, scolastiche, mutui, risparmio energetico e contributi previdenziali. Tuttavia, il rispetto delle scadenze è fondamentale: ogni ritardo può rallentare i rimborsi e complicare il rapporto con il Fisco.
Negli anni, l’adozione di strumenti digitali ha migliorato trasparenza e tracciabilità, ma restano rigorosi i controlli su crediti elevati o situazioni anomale. Per evitare sorprese, conviene pianificare per tempo e inviare la dichiarazione nei termini previsti.