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Riforma TFR: il trattamento di fine rapporto va all’INPS

Riforma TFR: il trattamento di fine rapporto va all’INPS
Photo by JesusManuel1 – Pixabay
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Il nuovo sistema elimina gli anticipi e trasforma il TFR in un fondo pensione per rafforzare la previdenza pubblica.

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Da tempo si discute della necessità di riformare il TFR, il Trattamento di Fine Rapporto che rappresenta per milioni di lavoratori italiani una sorta di “paracadute” economico al termine dell’attività lavorativa. Oggi, però, quel paracadute sta per cambiare forma. Il nuovo orientamento del legislatore mira a destinare in modo strutturale il TFR all’INPS, per sostenere il sistema pensionistico e aumentare flessibilità e importi delle future pensioni. In altre parole, il TFR non sarà più uno strumento a disposizione del lavoratore durante la carriera, ma un capitale gestito a fini previdenziali.

Cambiano le regole: addio agli anticipi

Il modello tradizionale, che consentiva ai dipendenti di richiedere un anticipo sul TFR in presenza di specifici requisiti – come spese mediche straordinarie o l’acquisto della prima casa – potrebbe presto diventare un ricordo. La nuova proposta prevede che il TFR venga interamente conferito all’INPS, senza possibilità di prelievo anticipato. L’obiettivo? Alimentare una riserva utile a erogare pensioni più alte e, in alcuni casi, persino più anticipate. Una rivoluzione che, se approvata, segnerà la fine della “buonuscita” come la conosciamo.

Un sistema pensionistico sotto pressione

L’aumento dell’aspettativa di vita e il crescente squilibrio tra lavoratori attivi e pensionati mettono l’INPS in difficoltà: più pensioni da pagare, meno contributi da incassare. In questo contesto, il TFR rappresenta una risorsa preziosa. “Lasciare il TFR all’INPS potrebbe essere una soluzione sostenibile”, ha dichiarato il sottosegretario Claudio Durigon. Una scelta che eviterebbe misure più drastiche, come l’innalzamento delle tasse o la riduzione degli assegni previdenziali. Ma questo approccio è in apparente contrasto con l’idea, da tempo promossa, di convogliare il TFR nei fondi pensione integrativi.

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TFR e pensione: un nuovo legame strutturale

Oggi una parte del TFR finisce già nelle casse dell’INPS, ma non con le finalità che si prospettano ora. Le nuove misure puntano a vincolare tali risorse a un utilizzo esclusivamente previdenziale, annullando la possibilità per i lavoratori di accedere a quegli anticipi che finora erano concessi a determinate condizioni. In alcuni settori, come quello domestico, è previsto il pagamento parziale del TFR su base annuale. Ma per la maggior parte dei lavoratori dipendenti, le regole stanno per cambiare. Il nuovo sistema ridisegnerà il concetto stesso di TFR, trasformandolo in una componente stabile del trattamento pensionistico e non più in un capitale liquido da gestire autonomamente.