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Riforma dello sport: pensione anticipata per lavoratori

Riforma dello sport: pensione anticipata per lavoratori
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Il beneficio premia chi ha svolto attività sportiva continuativa, cumulando anche contributi versati in altre gestioni previdenziali.

Riforma dello sport: pensione anticipata per lavoratori
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Il principio è chiaro: per ogni quattro anni di attività effettiva riconosciuta come lavoro sportivo, si ha diritto a un anno di sconto sull’età pensionabile. Questo sistema premia la continuità e l’impegno nel settore, offrendo un’opportunità concreta a chi ha dedicato una vita allo sport.

Un atleta con almeno 20 anni di carriera, ad esempio, può andare in pensione già a 62 anni invece che a 67, accedendo alla pensione di vecchiaia. Se invece ha maturato un assegno pari ad almeno 1.616 euro mensili, può scegliere l’opzione della pensione anticipata a partire dai 59 anni.

Chi può accedere al beneficio

Le nuove regole introdotte dalla riforma dello sport riconoscono ufficialmente la figura del “lavoratore sportivo”. Sono inclusi atleti con contratto subordinato, lavoratori autonomi e collaboratori continuativi, sia nel settore professionistico che in ambito dilettantistico — purché con regolare inquadramento.

Tutti questi soggetti devono essere iscritti al Fondo pensione sportivi professionisti dell’INPS, e possono cumulare eventuali contributi versati in altre gestioni previdenziali, ampliando così le possibilità di raggiungere i requisiti necessari per l’anticipo.

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Le differenze tra vecchi e nuovi iscritti

Chi era già iscritto al fondo prima del 1996 resta soggetto alle regole previdenziali ordinarie: almeno 20 anni di contributi per poter accedere alla pensione. Ma per i nuovi iscritti, le opzioni sono più flessibili.

Con almeno 20 anni di versamenti e un assegno mensile non inferiore a 1.610 euro, si può andare in pensione a 64 anni. L’uscita può avvenire anche a 63 anni, se l’importo della pensione è più elevato, oppure a 67 anni in presenza di un assegno pari ad almeno una volta e mezza l’assegno sociale.

Un’opportunità spesso sottovalutata

Il vantaggio massimo previsto dalla normativa è di cinque anni. Un traguardo importante, che rende la carriera sportiva non solo un percorso di crescita personale e professionale, ma anche una scelta che offre benefici previdenziali concreti. In un settore dove la fatica arriva presto, il diritto a un pensionamento anticipato rappresenta un riconoscimento tangibile del lavoro svolto.