Per chi non riceve la somma pur avendone diritto è possibile fare richiesta online tramite SPID o rivolgersi a un Patronato.

Con l’avvicinarsi di luglio, si avvicina anche il pagamento della quattordicesima mensilità per i pensionati che soddisfano determinati criteri anagrafici e reddituali. A fare chiarezza è l’INPS con il messaggio n. 1966 del 20 giugno 2025. Il diritto alla somma aggiuntiva spetta a chi, al 31 luglio 2025, abbia compiuto almeno 64 anni. Chi raggiunge tale età tra il 1° agosto e il 31 dicembre o diventa titolare di pensione nel corso dell’anno, riceverà invece l’accredito a dicembre.
La quattordicesima non è universale: è prevista solo per coloro il cui reddito complessivo individuale annuale rientra tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo (pari a 603,40 euro mensili per il 2025), con una soglia massima di 15.688,40 euro.
I requisiti reddituali e le categorie escluse
L’importo erogato dipende dalla fascia di reddito e varia sensibilmente. I pensionati con un reddito fino a 11.766,30 euro annui rientrano nella fascia piena, mentre chi guadagna fino a 15.688,40 euro ha diritto a una somma ridotta. Sono comprese le pensioni di vecchiaia, anticipata, di anzianità, invalidità o reversibilità, compresi gli ex iscritti all’INPGI.
Esclusi invece i percettori di prestazioni assistenziali come assegno sociale, pensione di invalidità civile, Ape Sociale e isopensione. Restano fuori anche alcune categorie particolari come le pensioni con rivalsa degli enti locali, quelle dei lavoratori extracomunitari rimpatriati e gli ex iscritti alla SPORTASS.
A quanto ammonta la quattordicesima: gli importi previsti

La mensilità aggiuntiva si calcola in base agli anni di contribuzione e alla tipologia del lavoratore (dipendente o autonomo). Per il 2025, l’importo massimo resta legato al tetto dei 15.688,40 euro annui di reddito complessivo. Le soglie sono le seguenti:
- Fino a 15 anni di contributi (18 per gli autonomi): 437 euro (fascia piena) o 336 euro (fascia ridotta)
- Tra 15 e 25 anni (18-28 per gli autonomi): 546 euro o 420 euro
- Oltre 25 anni (oltre 28 per gli autonomi): 655 euro o 504 euro
È prevista anche una clausola di salvaguardia: se il reddito supera di poco il limite massimo, la somma viene comunque riconosciuta, anche se in misura ridotta.
Modalità di pagamento e verifica degli importi
Il pagamento avviene in automatico sul cedolino di luglio per chi risulta in regola con i requisiti anagrafici e reddituali. L’INPS utilizzerà le informazioni più aggiornate a disposizione, risalenti anche agli anni precedenti se necessario. Per chi ritiene di avere diritto alla somma ma non la riceve, è possibile fare richiesta di ricostituzione reddituale online tramite SPID, CIE o CNS, oppure rivolgendosi a un Patronato.
L’importo sarà indicato chiaramente nel cedolino INPS di luglio, visibile nella sezione MY INPS o nel modello Obis/M. Non sono previste comunicazioni cartacee, ma eventuali notifiche digitali saranno inviate anche tramite l’app IO o email certificata.