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Prezzi del pellet 2025: stabilità, risparmi e slancio alle biomasse

Prezzi del pellet 2025: stabilità, risparmi e slancio alle biomasse
Photo by Lernestorod – Pixabay
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I biocombustibili legnosi si confermano competitivi: a settembre 2025 il pellet resta una scelta vantaggiosa per chi cerca risparmio e sostenibilità nel riscaldamento domestico.

Prezzi del pellet 2025: stabilità, risparmi e slancio alle biomasse
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A settembre 2025, i prezzi dei principali biocombustibili legnosi mantengono una sostanziale stabilità. Lo evidenziano i dati AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali – che mostrano andamenti contenuti per pellet, legna da ardere e cippato, con valori in calo o invariati rispetto allo scorso anno. Per le famiglie italiane, il risparmio è tangibile: fino al 76% in meno sulla spesa per il riscaldamento rispetto ai combustibili fossili come gas e gasolio. Un beneficio che non si limita all’aspetto economico, ma si riflette anche sull’impatto ambientale, rafforzando la scelta delle biomasse come alternativa pulita ed efficiente.

Il pellet resta competitivo, nonostante il lieve aumento

Il prezzo medio del pellet certificato ENplus® A1 ha registrato un lieve incremento stagionale, salendo a 5,6 euro per sacco da 15 kg (+8% rispetto a settembre 2024). Un aumento di circa 0,40 euro a sacco legato all’inizio della stagione termica, ma che non incide sulla convenienza complessiva. Produrre 1 MWh di energia richiede 208 kg di pellet – circa 14 sacchi – per un costo medio di 79 €/MWh. La differenza rispetto ai combustibili fossili resta netta: 105 €/MWh per il gas naturale e 139 €/MWh per il gasolio. Con questi numeri, il pellet si conferma una scelta solida per chi vuole ridurre la spesa energetica e la dipendenza da fonti fossili.

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Pellet sfuso in autobotte: efficienza e convenienza per le aree non metanizzate

Anche il pellet sfuso distribuito in autobotte mantiene un buon rapporto qualità-prezzo. A settembre 2025 il costo si attesta a 393 €/t (+15% rispetto al 2024), pari a circa 82 €/MWh. Una soluzione particolarmente vantaggiosa nelle zone non servite dal metano, dove il pellet rappresenta spesso l’unica alternativa sostenibile. La stabilità dei prezzi rispetto ad aprile 2025 indica un mercato ormai maturo e affidabile. Le autobotti certificate ENplus® assicurano inoltre elevati standard di trasporto e tracciabilità, contribuendo a uniformare la qualità del servizio a livello nazionale.

Legna e cippato: prezzi in calo e risparmi fino al 76%

Le rilevazioni AIEL confermano un trend al ribasso per la legna da ardere, con la Classe A1 che scende del 14% rispetto al 2024. La Classe A2 cala del 7%, toccando i 200 €/t, mentre la Classe B si ferma a 175 €/t. Per un’abitazione con fabbisogno annuo di 10 MWh, la spesa si aggira intorno ai 570 euro: il 46% in meno rispetto al gas naturale e il 58% rispetto al gasolio. La legna ben stagionata, con umidità inferiore al 20%, garantisce inoltre migliori prestazioni e minori emissioni. Il cippato, infine, si conferma il biocombustibile più economico: 136 €/t in Classe A1 (-1,3% rispetto al 2024), pari a 33 €/MWh. Una bifamiliare con un consumo di 20 MWh annui può riscaldarsi con circa 660 euro, con risparmi del 68% sul gas e del 76% sul gasolio. Le differenze tra le classi di qualità (A2 a 107 €/t, B1 a 55 €/t) sono legate principalmente al contenuto di umidità e ai costi logistici. La filiera corta e l’uso di risorse locali restano elementi chiave per contenere le spese e garantire stabilità nel lungo periodo.