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Permessi 104 e congedo straordinario: come incidono davvero sulla pensione

Permessi 104 e congedo straordinario: come incidono davvero sulla pensione
Photo by Jakub Pabis – Unsplash
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Chi assiste un familiare con disabilità si chiede spesso se i permessi retribuiti o il congedo straordinario possano influire sull’anzianità contributiva e sull’importo della pensione.

Permessi 104 e congedo straordinario: come incidono davvero sulla pensione
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Molti lavoratori che usufruiscono dei permessi previsti dalla Legge 104 si interrogano su un punto chiave: questi giorni di assenza incidono sul calcolo della pensione? La risposta è chiara: no, non penalizzano il percorso previdenziale.

Ogni giorno di permesso – fino a un massimo di tre al mese – viene infatti coperto da contribuzione figurativa, il che significa che è come se il lavoratore avesse regolarmente lavorato. Questi giorni contano sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata, senza alcuna decurtazione o limite.

Non solo: l’anzianità contributiva resta intatta, e l’importo finale della pensione non subisce riduzioni. Un meccanismo pensato per tutelare chi, oltre al proprio lavoro, si fa carico della cura di un familiare in condizione di disabilità grave.

Congedo straordinario: contributi figurativi con un tetto massimo

Diverso, ma comunque favorevole, il trattamento del congedo straordinario. Questa misura consente di assentarsi dal lavoro per un massimo di due anni complessivi durante la propria vita lavorativa, mantenendo il diritto a una retribuzione e alla contribuzione previdenziale.

Come specificato nella circolare INPS n. 26 del 30 gennaio 2025, anche questo periodo è coperto da contributi figurativi, ma con un limite:

  • Per l’anno 2025, l’importo massimo annuo coperto ai fini contributivi è fissato in 57.038 euro.
  • Oltre questa soglia, eventuali differenze retributive non producono effetti pensionistici.

In pratica, se il lavoratore ha uno stipendio annuo superiore a quel tetto, solo la parte entro il limite verrà considerata per la pensione. Si tratta comunque di una tutela significativa, che consente di non interrompere la continuità contributiva anche durante lunghi periodi di assenza.

Contributi figurativi: cosa significano per la pensione

Il concetto di contribuzione figurativa è centrale per chi usufruisce dei benefici della Legge 104. Ma cosa significa davvero? In breve, è una forma di copertura previdenziale riconosciuta senza versamento diretto da parte del lavoratore o del datore di lavoro.

Nel caso dei permessi retribuiti, la copertura è piena e senza limiti. Per il congedo straordinario, invece, la contribuzione resta garantita, ma viene calcolata solo fino al tetto massimo previsto annualmente dall’INPS.

Questi periodi, seppur non lavorati in senso stretto, sono considerati utili sia per maturare il diritto alla pensione che per il calcolo dell’importo. È una tutela importante, soprattutto per chi si trova a dover assistere un familiare nel lungo periodo.

Cosa fare in caso di dubbi sulla propria posizione previdenziale

Permessi 104 e congedo straordinario: come incidono davvero sulla pensione
Photo by stevepb – Pixabay

Ogni situazione lavorativa e familiare è diversa, per questo è utile verificare la propria posizione contributiva direttamente con l’INPS o rivolgendosi a un CAF o Patronato.

Consultare il proprio estratto conto contributivo può aiutare a comprendere se i periodi di assenza risultano correttamente registrati e se si rientra nei limiti previsti per la contribuzione figurativa.
Un passaggio fondamentale per pianificare con consapevolezza il proprio percorso verso la pensione, senza sorprese o penalizzazioni future.