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Pensioni: il 2027 anno decisivo per la nuova riforma

Pensioni: il 2027 anno decisivo per la nuova riforma
Photo by wir_sind_klein – Pixabay
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Mentre l’adeguamento automatico minaccia di alzare l’età pensionabile, il governo dovrà decidere se intervenire per bloccarlo.

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Il 16 giugno è la data da segnare sul calendario per chi possiede immobili soggetti all’Imposta Municipale Unica (IMU). Il primo acconto dell’anno è infatti in scadenza, e riguarda una vasta platea di contribuenti.

Devono effettuare il versamento coloro che possiedono una seconda casa, oppure un’abitazione principale classificata nelle categorie catastali A1, A8 o A9 — quindi immobili di lusso, ville o dimore storiche. Il saldo finale, invece, sarà dovuto entro il 16 dicembre.

Non tutti, però, devono versare l’intero importo: sono previste riduzioni o esoneri per specifiche categorie, tra cui alcuni pensionati che possono beneficiare di uno sconto pari al 50% dell’importo IMU dovuto.

Pensionati e IMU: chi ha diritto allo sconto del 50%

Tra i beneficiari delle agevolazioni IMU ci sono alcuni pensionati, ma non tutti. La misura riguarda una categoria molto specifica: i pensionati italiani residenti all’estero.

Chi percepisce una pensione erogata da un Paese che ha firmato una convenzione previdenziale con l’Italia può ottenere uno sconto del 50% sull’IMU. L’agevolazione si applica a un solo immobile a uso abitativo situato in Italia e di proprietà del pensionato, a condizione che l’abitazione non sia occupata né data in affitto o in comodato.

Il requisito fondamentale? Che l’immobile resti vuoto. Nessun inquilino, nessun familiare residente: solo così si può accedere al beneficio previsto dalla Legge 178 del 2020, articolo 1, comma 48.

I requisiti per ottenere lo sconto

Per usufruire della riduzione, devono essere rispettate tutte le seguenti condizioni:

  • il pensionato deve risiedere fiscalmente all’estero;
  • la pensione dev’essere maturata in un sistema previdenziale estero;
  • l’Italia e lo Stato estero devono aver stipulato una convenzione previdenziale;
  • l’immobile dev’essere a uso abitativo, ma completamente disabitato;
  • non deve essere concesso né in locazione né in comodato gratuito.

La nazionalità del proprietario non ha rilievo: ciò che conta è la residenza fiscale estera e la presenza di un accordo bilaterale in materia previdenziale tra l’Italia e lo Stato in cui risiede il pensionato.

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IMU e TARI: doppio sconto per chi vive all’estero

Lo sconto IMU non è l’unico vantaggio riservato ai pensionati residenti fuori dall’Italia. Gli stessi soggetti, se in possesso dei requisiti sopra descritti, possono infatti accedere anche a una riduzione sulla TARI, la tassa sui rifiuti.

In questo caso, l’importo da versare è ridotto a un terzo rispetto a quello ordinario. Anche qui, la condizione imprescindibile è che l’immobile sia disabitato e utilizzato esclusivamente come abitazione, pur non essendo occupato.

Rientrano tra i Paesi convenzionati tutti gli Stati dell’Unione Europea, oltre a Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Regno Unito. A questi si aggiungono altri Stati extraeuropei con cui l’Italia ha siglato accordi previdenziali bilaterali.