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Pensione più lontana per 44mila italiani: è allarme

Pensione più lontana per 44mila italiani: è allarme
Photo by nattanan23 – Pixabay
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L’automatismo legato all’aspettativa di vita mette a rischio i piani di uscita anticipata già concordati da migliaia di lavoratori.

Pensione più lontana per 44mila italiani: è allarme
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Il traguardo della pensione, tanto atteso dopo anni di lavoro, rischia di allontanarsi per migliaia di italiani. Secondo le ultime stime, sono oltre 44 mila le persone che potrebbero trovarsi in una situazione critica: senza stipendio e senza pensione per almeno tre mesi. A causare questa prospettiva è l’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, previsto per il 2027. Se confermato, l’accesso alla pensione di vecchiaia slitterebbe da 67 anni a 67 anni e 3 mesi, mentre per la pensione anticipata servirebbero 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini (un mese in più rispetto agli attuali 42 anni e 10 mesi).

Perché scatta l’emergenza esodati

Questo innalzamento potrebbe far riemergere una vecchia ferita del sistema previdenziale italiano: quella degli esodati. Parliamo di lavoratori che hanno aderito a misure di uscita anticipata, come l’isopensione, sulla base dei requisiti attuali. In caso di revisione, si troverebbero privi sia di reddito da lavoro che di trattamento pensionistico per il periodo aggiuntivo richiesto. Una situazione che riporta alla mente gli effetti della riforma Fornero del 2011, e che oggi potrebbe colpire un nuovo gruppo di cittadini, per un totale stimato di 44 mila persone.

La posizione di Fornero e il dibattito politico

L’ex ministra Elsa Fornero, intervenuta nel programma televisivo Di Martedì, ha definito l’aumento previsto come un passaggio “già noto”, esprimendo perplessità per il fatto che “nessuno al ministero del Lavoro o dell’Economia abbia avvisato il governo”. Dure anche le sue parole sull’attuale dibattito politico: “Magari tra i ministri ci si domanda: ma bisogna veramente accontentare Salvini su questo chiodo fisso delle pensioni?”, ha commentato, sottolineando come lavorare qualche anno in più possa tradursi in un assegno pensionistico più elevato.

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Photo by stevepb – Pixabay

Possibile blocco dell’aumento: le mosse del governo

Il governo, dal canto suo, sembra orientato a bloccare l’aumento dell’età pensionabile. Il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, ha ribadito l’impegno a congelare l’adeguamento e a introdurre la cosiddetta “Quota 41 per tutti”. Un’operazione che, secondo le ipotesi in circolo, richiederebbe uno stanziamento di circa 200 milioni di euro, utile a mantenere invariati i requisiti attuali anche per il biennio 2027-2028. Tutto questo in attesa di una riforma strutturale del sistema previdenziale, sempre più urgente e necessaria per rispondere alle reali esigenze dei lavoratori italiani.