Fino a 16 mesi di anticipo sull’età pensionabile per le madri con almeno quattro figli e coefficienti di calcolo più vantaggiosi.

Molte lavoratrici si trovano a dover fronteggiare carriere frammentate, spesso condizionate dalla maternità e dall’impegno familiare. Tuttavia, proprio questi aspetti, che sembrano penalizzanti, possono trasformarsi in leve per uscire dal mondo del lavoro prima del previsto. Il sistema previdenziale italiano, infatti, riconosce e valorizza il ruolo delle madri attraverso sconti contributivi e requisiti agevolati.
Esistono almeno tre modalità principali che consentono alle donne di accedere alla pensione anticipata tra i 59 e i 66 anni, sfruttando normative pensate per categorie specifiche o per chi ha avuto figli.
Opzione Donna: uscita anticipata a partire dai 59 anni
La prima strada è rappresentata da Opzione Donna, una misura riservata esclusivamente alle lavoratrici. Il calcolo dell’assegno pensionistico avviene con il metodo contributivo, meno vantaggioso rispetto a quello retributivo, ma permette di uscire dal lavoro già a 59 anni.
Nel 2025, i requisiti sono:
- almeno 59 anni di età e 35 anni di contributi maturati entro dicembre 2024;
- l’appartenenza a specifiche categorie: lavoratrici di aziende in crisi con tavolo ministeriale aperto, licenziate da queste aziende, caregiver conviventi da almeno sei mesi o invalide con un’invalidità pari almeno al 74%.
Il requisito anagrafico si modifica in base alla maternità:
- con due o più figli: accesso a 59 anni;
- con un figlio: 60 anni;
- senza figli: 61 anni.
Solo 20 anni di contributi? Si può comunque anticipare la pensione
Non tutte le donne riescono a raggiungere i 35 anni di contributi. Tuttavia, chi ha almeno 20 anni versati può beneficiare di una riduzione dell’età pensionabile, purché il primo accredito contributivo sia successivo al 31 dicembre 1995.
Per ogni figlio, si applica uno sconto di 4 mesi sull’età pensionabile, fino a un massimo di 16 mesi per chi ha avuto quattro o più figli. Questo si riflette sia sulla pensione di vecchiaia (età ordinaria 67 anni), sia sulla pensione anticipata contributiva (età ordinaria 64 anni):
- 1 figlio: pensione a 66 anni e 8 mesi;
- 2 figli: 66 anni e 4 mesi;
- 3 figli: 66 anni;
- 4 figli o più: 65 anni e 8 mesi.
Sconti e coefficienti più vantaggiosi: altri benefici per le madri

Oltre all’anticipo sull’età, ci sono vantaggi anche sul fronte economico. Per la pensione contributiva anticipata, è richiesto che l’importo mensile sia almeno 3 volte l’assegno sociale. Ma per le madri:
- con 1 figlio: bastano 2,8 volte l’assegno sociale;
- con 2 o più figli: è sufficiente 2,6 volte.
E non finisce qui. Il sistema contributivo utilizza un coefficiente di trasformazione che aumenta con l’età. Le madri beneficiano di un miglioramento:
- di due anni se hanno almeno 3 figli;
- di un anno se hanno 1 o 2 figli.
Questo significa che, a parità di contributi, le lavoratrici madri ricevono una pensione più alta, grazie a un coefficiente più favorevole nel calcolo dell’importo finale.