Con il tempo della pensione arriva anche la libertà di scegliere dove vivere. E sempre più italiani decidono di ricominciare fuori dai confini nazionali, cercando qualità della vita, fiscalità vantaggiosa e un clima più mite.

“Liberi di sognare più leggeri della realtà”, canta Gianluca Grignani, e per molti il sogno prende forma proprio al momento della pensione. Dopo una vita di lavoro, per tanti arriva il desiderio di cambiare orizzonte e reinventare il proprio quotidiano in un contesto più sereno, sostenibile e accogliente. Complice il crescente interesse per la cosiddetta International Retirement Migration, sempre più pensionati italiani scelgono di trasferirsi all’estero, attratti da un costo della vita più contenuto e da benefici fiscali interessanti. Ma quali destinazioni sono davvero accessibili e sostenibili in base all’importo della propria pensione?
Oltre 228 mila pensionati italiani hanno scelto l’estero
Secondo il XXIV Rapporto annuale INPS, nel 2024 i pensionati italiani residenti all’estero sono circa 228.600. Si tratta per lo più di cittadini che hanno lavorato e maturato i contributi in Italia, ma che al momento del pensionamento hanno optato per una nuova vita fuori dal Paese. L’analisi di lungo periodo – dal 2003 al 2024 – mostra un’evoluzione significativa del fenomeno: se inizialmente la maggioranza era composta da donne, beneficiarie in gran parte di pensioni di reversibilità, oggi la situazione si è capovolta. Nel 2023, infatti, gli uomini rappresentano il 61% dei pensionati italiani all’estero. Il cambiamento è legato a un calo fisiologico della componente femminile più anziana e a una nuova ondata migratoria maschile in età pensionabile, legata a scelte più autonome e consapevoli.

L’importo della pensione influenza la scelta della destinazione
Uno dei fattori decisivi nella scelta di trasferirsi è, senza dubbio, l’entità della pensione. Secondo l’INPS, chi percepisce un reddito lordo mensile superiore a 5.000 euro ha una probabilità sei volte maggiore di emigrare rispetto a chi riceve pensioni minime. Le ragioni variano: per le fasce più basse si tratta spesso di una scelta necessaria, legata a esigenze economiche o familiari – ad esempio per raggiungere figli o nipoti già residenti all’estero. Per chi dispone di un assegno più consistente, invece, l’emigrazione è spesso frutto di una valutazione strategica che tiene conto di fiscalità agevolata, servizi sanitari, sicurezza e stile di vita.
Le mete più ambite: dal Mediterraneo al Nord Europa
Tra le destinazioni più gettonate dai pensionati italiani si trovano Spagna e Portogallo, apprezzate per il clima favorevole e una buona qualità dei servizi. Seguono Francia, Svizzera e Germania, mentre un crescente interesse è rivolto verso Paesi extraeuropei come la Tunisia, dove è prevista una detassazione fino all’80% sulle pensioni lorde. La Tunisia, in particolare, risulta attrattiva soprattutto per pensionati autosufficienti e con redditi medio-alti, grazie al basso costo della vita e a regimi fiscali vantaggiosi. Diversa la composizione demografica in base al Paese: mentre in Francia o in Svizzera la distribuzione tra uomini e donne resta equilibrata, in Tunisia e Romania prevalgono i pensionati uomini, spesso titolari di assegni più elevati. Come riportato nel rapporto INPS, “questa differenza potrebbe essere riconducibile a motivazioni economiche specifiche o a vantaggi mirati per pensionati stranieri”.

