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Partite IVA: cresce il forfettario e crollano gli over 65

Partite IVA: cresce il forfettario e crollano gli over 65
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Oltre il 54% delle nuove aperture sceglie la fiscalità agevolata, mentre gli over 65 arretrano e avanzano i nati all’estero.

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Nel primo trimestre del 2025 sono state aperte 187.300 nuove partite IVA, segnando un incremento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato che, pur nella sua modestia, conferma una certa tenuta del tessuto economico italiano.

Il dettaglio per natura giuridica mette in evidenza la predominanza delle persone fisiche, che costituiscono il 73,2% delle nuove attivazioni. Seguono le società di capitali con il 20%, mentre le società di persone si fermano al 2,9%. Il restante 3,9% comprende soggetti non residenti — spesso legati al commercio online — e altre forme giuridiche residuali.

Tuttavia, confrontando i numeri con il primo trimestre 2024, emerge una contrazione dell’1,1% nelle aperture da parte di persone fisiche, accompagnata da un calo del 6,1% tra le società di persone. In controtendenza, invece, le società di capitali crescono del 2,3%, mentre i non residenti registrano un balzo notevole del 47,3%.

Nord in testa, Molise e Calabria in forte espansione

Sul fronte territoriale, la geografia delle nuove attivazioni conferma il Nord Italia come area trainante, con il 49,2% delle aperture totali. Il Centro contribuisce con il 21,2%, mentre il Mezzogiorno e le Isole insieme coprono il 29,3%.

Tra le regioni, il Molise sorprende con un’impennata dell’11,9%, seguito da Lombardia (+5,6%) e Calabria (+5,5%). All’opposto, si segnalano flessioni importanti in Basilicata (-25,8%), Valle d’Aosta (-6,4%) e Liguria (-5,8%). Una distribuzione che evidenzia forti divari locali nella propensione all’iniziativa economica.

Professionisti in primo piano, crollo per l’agricoltura

Per quanto riguarda i settori economici, le attività professionali guidano la classifica con il 18,5% delle nuove partite IVA, seguite dal commercio (15,8%) e dal comparto sanitario e assistenziale (10,4%).

Tuttavia, alcuni comparti mostrano segni di debolezza: l’agricoltura cede il 13,6%, l’istruzione il 9,6%, mentre alberghi e ristoranti calano del 7,4%. Anche i servizi professionali (-7,3%) e le costruzioni (-7,1%) mostrano segnali di rallentamento. Da segnalare che i dati raccolti fanno ancora riferimento alla classificazione Ateco 2007, nonostante l’introduzione ufficiale della nuova Ateco 2025 a partire da aprile. Alcune nuove attività risultano quindi “non classificabili” secondo il vecchio schema.

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Più giovani e più forfettari, ma meno over 65

Dal punto di vista demografico, il quadro resta stabile: gli uomini rappresentano il 59,3% dei nuovi titolari, e oltre metà ha meno di 35 anni. Solo questa fascia registra una crescita rispetto all’anno precedente (+0,2%), mentre quella degli over 65 arretra del 2,6%. Interessante il dato sui nati all’estero, che costituiscono il 18,5% del totale.

Il regime forfetario continua a essere la scelta preferita tra i nuovi titolari di partita IVA: sono 101.450 quelli che vi hanno aderito nel trimestre, pari al 54,2% del totale. Un incremento dell’1,5% rispetto al 2024, che conferma l’attrattiva di una fiscalità semplificata e meno onerosa per autonomi e micro-imprese.