Un’impresa denuncia l’inerzia degli istituti di credito: una soluzione utile per chi possiede casa ma ha poche risorse liquide disponibili.

In Italia vivono oltre 17 milioni di over 60, un numero destinato a crescere nei prossimi anni. In questo contesto demografico, il prestito ipotecario vitalizio rappresenta un’opportunità concreta per ottenere liquidità senza vendere casa. Eppure, a dieci anni dalla sua introduzione con la legge 44 del 2015, questo strumento finanziario rimane in gran parte ignorato. A puntare il dito è Unimpresa, che denuncia l’immobilismo degli istituti di credito: «Il prestito ipotecario vitalizio è una risposta concreta alle esigenze di una popolazione anziana sempre più numerosa», ha dichiarato il vicepresidente Giuseppe Spadafora.
Gli “house rich and cash poor”
Per decenni gli over 60 sono stati il sostegno economico delle famiglie italiane, spesso firmando come garanti mutui o prestiti per figli e nipoti. Ma cosa accade quando è proprio questa fascia d’età a trovarsi in difficoltà? Secondo dati di Fondazione Cariplo, circa 1,4 milioni di famiglie italiane possiedono un immobile di valore ma hanno disponibilità liquide minime: i cosiddetti “house rich and cash poor”. Il prestito ipotecario vitalizio si propone come via d’uscita, offrendo risorse finanziarie immediate senza rinunciare alla proprietà della casa.
Come funziona il prestito vitalizio
Destinato agli over 65 proprietari di immobili, il prestito ipotecario vitalizio consente di ottenere una somma di denaro mettendo a garanzia la propria abitazione. Il punto chiave? Nessuna rata da pagare durante la vita del beneficiario. Il debito, comprensivo di capitale e interessi, si salda alla morte del mutuatario o alla vendita dell’immobile. Gli eredi possono scegliere se saldare il debito e mantenere la proprietà o vendere l’immobile per estinguerlo. Uno strumento già diffuso in altri Paesi europei, ma che in Italia stenta a decollare.

Le resistenze culturali e le proposte per il rilancio
Secondo Unimpresa, la scarsa diffusione del prestito vitalizio dipende da tre fattori: promozione inesistente da parte delle banche, personale non formato e un radicato attaccamento alla casa come bene da tramandare. Eppure, i vantaggi sono evidenti: per gli anziani, significa ottenere fondi per spese mediche, progetti personali o per aiutare la famiglia, senza abbandonare la propria abitazione. “Questo strumento è ideale per chi vuole anticipare parte dell’eredità o affrontare imprevisti con serenità”, afferma Spadafora.
Le banche, dal canto loro, potrebbero trarne vantaggi importanti: un mercato in crescita, buone marginalità, garanzie solide e un impatto positivo sulla reputazione. A differenza della vendita della nuda proprietà, il prestito vitalizio lascia margine di scelta agli eredi, che non perdono l’intera casa. Inoltre, grazie alla clausola di “Non Negative Equity”, non si potrà mai dover restituire più del valore dell’immobile.
Per rilanciare questo strumento, Unimpresa propone campagne informative dedicate, formazione per il personale bancario, collaborazione con enti pubblici e consumatori, e semplificazione delle procedure di accesso.