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Novità fiscali 2025: auto aziendali, addio alle emissioni

Novità fiscali 2025: auto aziendali, addio alle emissioni
Photo by SkloStudio – Pixabay
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Dal 1° luglio si tassa secondo il tipo di motore, non più le emissioni: i modelli a benzina o diesel risultano i più penalizzati.

Novità fiscali 2025: auto aziendali, addio alle emissioni
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Dal 1° luglio 2025, la tassazione delle auto aziendali cambia radicalmente. Si chiude infatti il periodo transitorio riservato ai veicoli ordinati entro il 2024 e concessi in uso promiscuo entro il 30 giugno 2025. Da questa data, trova piena applicazione la disciplina prevista dalla Legge di Bilancio 2025, che riscrive i criteri di calcolo del reddito imponibile legato ai fringe benefit per l’utilizzo privato di auto aziendali.

Scompare il collegamento diretto con le emissioni di CO₂, sostituito da un approccio più lineare basato sulla tipologia di alimentazione. Per auto a benzina e diesel, la quota imponibile sarà pari al 50% del costo convenzionale calcolato su una percorrenza di 15.000 km annui, secondo i valori indicati dalle tabelle ACI. Diversamente, le auto ibride plug-in saranno tassate al 20%, mentre per le completamente elettriche la percentuale scende al 10%.

Vantaggi fiscali per elettriche e ibride plug-in

Il nuovo sistema di tassazione si applica a tutti i contratti stipulati dal 1° gennaio 2025. Il criterio utilizzato è quello della tipologia del veicolo, e non più delle sue emissioni. Questo porta un significativo vantaggio fiscale ai mezzi meno inquinanti.

Una tabella riassuntiva chiarisce le nuove aliquote:

Tipologia di veicoloPercentuale imponibile
Benzina o diesel50%
Ibride plug-in20%
Elettriche10%

Anche con le nuove regole, il calcolo si basa su una percorrenza convenzionale annua di 15.000 km, utilizzando i costi chilometrici ACI validi per l’anno in corso. Questo nuovo assetto rende più onerosa la tassazione per le auto a combustione, mentre offre una leva interessante per incentivare la mobilità elettrica.

Contratti e ordini: cosa vale e cosa no

La normativa fa una distinzione netta: il parametro da considerare è la data del contratto tra datore di lavoro e dipendente. Non basta che il veicolo sia stato ordinato nel 2024: per accedere al vecchio regime fiscale, è necessaria anche l’assegnazione entro il 30 giugno 2025.

La deroga, prevista dall’articolo 6, comma 2-bis del decreto legge n. 19/2025 (cosiddetto “decreto bollette”), ha infatti una portata temporale ben definita. Dal 1° luglio, anche i veicoli ordinati entro il 2024, ma consegnati oltre tale data, ricadranno nel nuovo sistema fiscale, più rigido per i mezzi termici.

Questa stretta normativa punta a velocizzare la transizione verso una flotta aziendale più sostenibile, incentivando scelte in linea con gli obiettivi ambientali europei.

Vecchie vs nuove regole: cosa cambia nella pratica

Novità fiscali 2025: auto aziendali, addio alle emissioni
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Il sistema precedente era basato su fasce di emissioni di CO₂, con una tassazione progressiva a seconda del livello inquinante del veicolo. Le aliquote variavano tra il 25% e il 60%, secondo il seguente schema:

Emissioni CO₂ (g/km)Aliquota 2024
≤ 6025%
61 – 16030%
161 – 19050%
> 19060%

Con le nuove regole, la tassazione non cresce all’aumentare delle emissioni: tutte le auto termiche ricadono nel 50%, rendendo paradossalmente più conveniente l’utilizzo di modelli ad alta cilindrata rispetto al passato. Allo stesso tempo, la tassazione scende drasticamente per le auto elettriche e ibride plug-in, rendendole opzioni sempre più appetibili per le imprese.