Dal 1° luglio si tassa secondo il tipo di motore, non più le emissioni: i modelli a benzina o diesel risultano i più penalizzati.

Dal 1° luglio 2025, la tassazione delle auto aziendali cambia radicalmente. Si chiude infatti il periodo transitorio riservato ai veicoli ordinati entro il 2024 e concessi in uso promiscuo entro il 30 giugno 2025. Da questa data, trova piena applicazione la disciplina prevista dalla Legge di Bilancio 2025, che riscrive i criteri di calcolo del reddito imponibile legato ai fringe benefit per l’utilizzo privato di auto aziendali.
Scompare il collegamento diretto con le emissioni di CO₂, sostituito da un approccio più lineare basato sulla tipologia di alimentazione. Per auto a benzina e diesel, la quota imponibile sarà pari al 50% del costo convenzionale calcolato su una percorrenza di 15.000 km annui, secondo i valori indicati dalle tabelle ACI. Diversamente, le auto ibride plug-in saranno tassate al 20%, mentre per le completamente elettriche la percentuale scende al 10%.
Vantaggi fiscali per elettriche e ibride plug-in
Il nuovo sistema di tassazione si applica a tutti i contratti stipulati dal 1° gennaio 2025. Il criterio utilizzato è quello della tipologia del veicolo, e non più delle sue emissioni. Questo porta un significativo vantaggio fiscale ai mezzi meno inquinanti.
Una tabella riassuntiva chiarisce le nuove aliquote:
Tipologia di veicolo | Percentuale imponibile |
---|---|
Benzina o diesel | 50% |
Ibride plug-in | 20% |
Elettriche | 10% |
Anche con le nuove regole, il calcolo si basa su una percorrenza convenzionale annua di 15.000 km, utilizzando i costi chilometrici ACI validi per l’anno in corso. Questo nuovo assetto rende più onerosa la tassazione per le auto a combustione, mentre offre una leva interessante per incentivare la mobilità elettrica.
Contratti e ordini: cosa vale e cosa no
La normativa fa una distinzione netta: il parametro da considerare è la data del contratto tra datore di lavoro e dipendente. Non basta che il veicolo sia stato ordinato nel 2024: per accedere al vecchio regime fiscale, è necessaria anche l’assegnazione entro il 30 giugno 2025.
La deroga, prevista dall’articolo 6, comma 2-bis del decreto legge n. 19/2025 (cosiddetto “decreto bollette”), ha infatti una portata temporale ben definita. Dal 1° luglio, anche i veicoli ordinati entro il 2024, ma consegnati oltre tale data, ricadranno nel nuovo sistema fiscale, più rigido per i mezzi termici.
Questa stretta normativa punta a velocizzare la transizione verso una flotta aziendale più sostenibile, incentivando scelte in linea con gli obiettivi ambientali europei.
Vecchie vs nuove regole: cosa cambia nella pratica

Il sistema precedente era basato su fasce di emissioni di CO₂, con una tassazione progressiva a seconda del livello inquinante del veicolo. Le aliquote variavano tra il 25% e il 60%, secondo il seguente schema:
Emissioni CO₂ (g/km) | Aliquota 2024 |
---|---|
≤ 60 | 25% |
61 – 160 | 30% |
161 – 190 | 50% |
> 190 | 60% |
Con le nuove regole, la tassazione non cresce all’aumentare delle emissioni: tutte le auto termiche ricadono nel 50%, rendendo paradossalmente più conveniente l’utilizzo di modelli ad alta cilindrata rispetto al passato. Allo stesso tempo, la tassazione scende drasticamente per le auto elettriche e ibride plug-in, rendendole opzioni sempre più appetibili per le imprese.