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Naspi 2025, nuovi requisiti INPS: servono 13+13 settimane

Naspi 2025, nuovi requisiti INPS: servono 13+13 settimane
Photo by jackmac34 – Pixabay
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La circolare INPS 98 chiarisce l’obbligo di doppia contribuzione per chi si dimette e vuole accedere nuovamente all’indennità di disoccupazione.

Naspi 2025, nuovi requisiti INPS: servono 13+13 settimane
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La Naspi, l’indennità di disoccupazione gestita dall’INPS, è al centro di una profonda revisione normativa. Punto cardine del Jobs Act, la misura ha subito una trasformazione importante con la Legge di Bilancio 2025, che ne riscrive in parte i requisiti di accesso. Uno in particolare attira l’attenzione: le famose “13 settimane” di contribuzione non bastano più. Dal 1° gennaio 2025, per alcuni lavoratori, diventa necessario soddisfarne due. La nuova circolare INPS n. 98 del 5 giugno fa chiarezza su questo doppio requisito, destinato a cambiare le regole per chi lascia un impiego e cerca di accedere al sussidio.

Il requisito storico: 13 settimane nei 4 anni precedenti

Il primo requisito resta invariato: per poter richiedere la Naspi è indispensabile aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio dello stato di disoccupazione. La contribuzione utile comprende non solo i versamenti effettivi da parte del datore di lavoro, ma anche quella figurativa, come i periodi di maternità obbligatoria, le astensioni per malattia dei figli e l’attività lavorativa svolta all’estero in Paesi con convenzioni bilaterali. Questo criterio, ben noto ai lavoratori, serve a garantire una minima continuità occupazionale prima della perdita involontaria del lavoro.

Il nuovo vincolo: 13 settimane dopo le dimissioni volontarie

La vera novità introdotta nel 2025 riguarda chi si dimette spontaneamente. Secondo l’articolo 1, comma 171, della Legge n. 207/2024, se la cessazione del rapporto di lavoro avviene per dimissioni volontarie, la Naspi non può essere richiesta immediatamente. Per accedere nuovamente al sostegno, il lavoratore dovrà aver accumulato almeno 13 settimane di lavoro retribuito e coperto da contributi in un nuovo impiego. Questo secondo requisito si applica solo se le dimissioni sono avvenute nei 12 mesi che precedono la nuova interruzione lavorativa. In assenza di un rapporto di almeno 13 settimane, l’accesso alla Naspi resta precluso.

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Due requisiti, un solo obiettivo: chiarire per non sbagliare

La circolare INPS specifica chiaramente che i due requisiti delle 13 settimane non si escludono a vicenda. Al contrario, possono essere richiesti entrambi, a seconda del percorso lavorativo dell’interessato. Da un lato, rimane il requisito contributivo generale nei quattro anni; dall’altro, si aggiunge il vincolo specifico per chi si è dimesso volontariamente e intende usufruire dell’indennità dopo un nuovo lavoro. Non rispettare uno di questi due criteri, nei casi previsti, significa perdere il diritto alla Naspi. Valutare attentamente la propria posizione diventa quindi essenziale, soprattutto per chi sta considerando un cambio di lavoro a breve termine.