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Lo spostamento delle lancette: un retaggio del passato?

Lo spostamento delle lancette: un retaggio del passato?
Photo by kampfmonchichi – Pixabay
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Ogni anno spostiamo le lancette per “guadagnare luce”, ma dietro questo gesto semplice si nascondono secoli di esperimenti, ragioni economiche, aneddoti curiosi e perfino effetti sul nostro equilibrio psicofisico.

Lo spostamento delle lancette: un retaggio del passato?
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L’ora legale è quella convenzione grazie alla quale, nei mesi estivi, portiamo avanti di un’ora gli orologi, consentendo giornate che si estendono fino alle ore serali. A fine ottobre, avviene il ritorno all’ora solare, con la conseguente discussione che si ripete ogni anno su vantaggi, svantaggi e il possibile impatto sulla salute. Scopriamo insieme la storia dell’ora legale, alcune curiosità su come è stata adottata e perché molti oggi propongono di eliminarla definitivamente a favore dell’ora solare.

L’origine dell’ora legale: dagli egizi a Benjamin Franklin

L’idea di adattare il tempo per massimizzare l’uso della luce naturale ha radici antiche. Gli egiziani e i mesopotamici erano noti per dividere le ore di luce in periodi di dodici ore. Tuttavia, fu solo con l’avvento dell’Illuminismo che questa teoria ricevette un impulso strutturato. Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, propose il concetto nel 1784 mentre si trovava in Francia, lodando il vantaggio economico del risparmio sulle candele. Nonostante ciò, la sua proposta non ebbe un immediato seguito.

L’eredità del bisnonno: dal costruttore inglese al leader dei Coldplay

Nel 1905, l’idea di Franklin venne rispolverata da William Willett, bisnonno di Chris Martin, il frontman dei Coldplay. Willett avanzò un piano che prevedeva un cambiamento graduale delle lancette di 20 minuti a settimana, mirato a risparmiare sull’illuminazione pubblica. Sebbene la proposta fosse troppo complessa per essere adottata all’epoca, ha comunque trovato una certa “vendetta” nell’arte: Chris Martin ha dedicato al tempo una celebre canzone intitolata “Clocks”.

Evoluzione e applicazione dell’ora legale: una scelta strategica

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La crisi petrolifera del 1974 spinse diversi Paesi a prendere decisioni importanti per il risparmio energetico, istituzionalizzando l’alternanza tra ora solare e legale. L’obiettivo era sfruttare al meglio la luce solare disponibile, risparmiando su una percentuale significativa (circa il 5%) dei consumi energetici, tradotto in oltre 300 milioni di euro. Questo cambiamento è diventato una prassi obbligatoria nei 28 stati membri dell’Unione Europea.

Un cambiamento internazionale: chi adotta l’ora legale?

Oggi, circa 70 nazioni adottano il cambio orario, includendo quasi tutti i paesi dell’emisfero Nord. Tuttavia, il Giappone rimane un’eccezione significativa tra i paesi industrializzati, continuando a seguire l’ora solare per tutto l’anno. Questo evidenzia come l’adozione dell’ora legale non sia universale e incontri pareri discordanti.

L’Italia e l’ora legale: una storia recente

Nel nostro Paese, il cambio d’ora è stato formalmente adottato nel 2010, in linea con una direttiva del Parlamento europeo, ma la pratica è in vigore dal 1996. L’orologio viene spostato in avanti l’ultima domenica di marzo e indietro l’ultima domenica di ottobre, creando un adattamento che, talvolta, può provocare un “jet lag” temporaneo simile a quello dei viaggiatori frequenti.