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Legge 104 revocata? Ecco cosa fare per tutelare i tuoi diritti

Legge 104 revocata? Ecco cosa fare per tutelare i tuoi diritti
Photo by AbsolutVision – Pixabay
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Se perdi il beneficio, puoi fare ricorso entro sei mesi. Scopri le procedure da seguire e come evitare problemi con l’Inps.

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Una sensazione di impotenza può pervadere chi, come citato nella famosa canzone di Fiorella Mannoia, “Combattente”, si vede sottrarre quella che rappresenta spesso una boccata d’aria fresca nella gestione di situazioni delicate, quale è la Legge 104. Questa normativa è fondamentale per molti, ma ci sono circostanze che possono portare alla sua revoca. Cosa fare quando accade?

La procedura dietro il riconoscimento della Legge 104

La Legge 104 non si ottiene automaticamente; è necessario seguire una procedura specifica. Prima di tutto, il medico curante invia un certificato medico introduttivo all’Inps. Solo successivamente, è possibile presentare la domanda formale presso l’istituto di previdenza, che organizzerà una visita di controllo con la Commissione medico-legale. Questo esame è fondamentale per l’emissione di un verbale che attesti la disabilità e, conseguentemente, il diritto alle agevolazioni previste dalla legge.

Tuttavia, le concessioni offerte dalla Legge 104 non sono permanenti. L’ammissione può essere revocata se, ad esempio, non ci si presenta alla visita di revisione o se il risultato è negativo. In tali casi, è cruciale contattare l’Inps per ottenere chiarimenti. Se la risposta non è soddisfacente, è prevista la possibilità di fare ricorso presso il tribunale. Questo deve avvenire entro sei mesi dalla notifica della revoca, altrimenti si rischia di dover ricominciare il processo di richiesta da capo.

Ricorso e accertamento tecnico obbligatorio

Dal 1° gennaio 2012, il codice di procedura civile è stato modificato per includere nuove regole nel processo di ricorso. Come descritto dall’articolo 38 della Legge numero 98 del 6 luglio 2011, chiunque desideri contestare la revoca in tribunale deve innanzitutto presentare un’istanza di accertamento tecnico per verificare le condizioni sanitarie. Questo passo è obbligatorio, e se omesso, il giudice lo sottolineerà. Il tribunale è autorizzato a concedere un termine di quindici giorni alle parti per completare questo accertamento prima di procedere.

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Perdita del diritto: abuso dei permessi e conseguenze

Un altro scenario in cui la Legge 104 può essere revocata è l’abuso dei permessi concessi. Se un lavoratore viene scoperto ad utilizzare il tempo dei permessi per fini personali piuttosto che per assistere un familiare in difficoltà, il datore di lavoro ha il diritto di procedere con il licenziamento per giusta causa. Questo non avviene immediatamente: vi è un procedimento disciplinare che permette al lavoratore di spiegare le proprie azioni. Nei casi più gravi, il lavoratore potrebbe anche essere accusato di truffa aggravata nei confronti dello Stato, rischiando un procedimento penale.

Quando si affrontano situazioni così delicate, è consigliabile consultare un medico curante o un patronato per ricevere consigli su come gestire la revoca della Legge 104, tenendo sempre presente le specificità del proprio caso personale.