Nonostante il peso dei dipendenti e pensionati, il reddito medio degli autonomi è più che triplo. Crescono anche gli imprenditori.

Nel 2023 il numero dei contribuenti Irpef ha superato i 42,5 milioni, con un incremento dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Anche il reddito complessivo dichiarato sale, sfiorando i 1.028 miliardi di euro, con una crescita del 5,9%. In media, ogni contribuente ha dichiarato 24.830 euro. L’imposta netta versata all’erario tocca i 189,9 miliardi di euro, segnando un +9%.
Le detrazioni spettano al 78,8% dei contribuenti, mentre il grosso dei redditi arriva da lavoro dipendente e pensioni, che insieme rappresentano l’84% del totale. Tuttavia, i lavoratori autonomi guidano la classifica dei redditi medi, con 70.360 euro, più del triplo rispetto ai dipendenti (23.290 euro) e ai pensionati (21.260 euro). Tutte le categorie registrano incrementi, in particolare gli autonomi (+8,8%) e gli imprenditori in contabilità ordinaria (+8,1%).
Il quadro dell’Iva è invece più contrastato: il numero dei contribuenti resta stabile a 4,17 milioni, ma il volume d’affari dichiarato scende del 2,7%, fermandosi a 4.737 miliardi. In controtendenza, l’imposta incassata cresce del 9,4%, arrivando a 157 miliardi.
Portofino resta al top, Lajatico lo insegue
Guardando ai comuni con i redditi medi più alti, il podio resta saldamente in mano al Nord Italia. Portofino guida la classifica con 94.505 euro, in crescita rispetto ai 90.610 dell’anno precedente. Al secondo posto sale Lajatico, in provincia di Pisa, con 61.980 euro, seguito da Basiglio (50.807 euro) e Solonghello (47.801 euro).
Ecco i primi 15 comuni per reddito medio:
- Portofino: 94.505 euro
- Lajatico: 61.980 euro
- Basiglio: 50.807 euro
- Solonghello: 47.801 euro
- Cusago: 41.987 euro
- Torre d’Isola: 40.682 euro
- Segrate: 39.001 euro
- Milano: 38.989 euro
- Pino Torinese: 38.917 euro
- Arese: 38.787 euro
- Vezzi Portio: 38.610 euro
- Courmayeur: 38.384 euro
- Bogogno: 38.191 euro
- Vedano al Lambro: 38.038 euro
- Padenghe sul Garda: 37.633 euro
Tutti comuni del Nord: dalla Lombardia al Piemonte, passando per la Liguria e la Valle d’Aosta. La Lombardia, in particolare, domina con ben sette centri nella top 15. Si tratta spesso di realtà residenziali legate a Milano o mete turistiche esclusive, dove la ricchezza media supera di gran lunga quella nazionale.
Milano unica provincia sopra i 30mila euro

Anche tra le province, il Nord detta legge. Solo Milano supera i 30.000 euro di reddito medio (32.480 euro). Seguono Monza e Brianza con 28.530 euro e Bologna con 29.060 euro. All’opposto, in fondo alla classifica, si trovano Crotone (17.040 euro), Vibo Valentia e Agrigento (entrambe a 17.200 euro).
Uno squilibrio netto, che trova conferma anche nella geografia regionale. La Lombardia guida con 28.100 euro, seguita dalla provincia autonoma di Bolzano (27.300 euro) ed Emilia-Romagna e Lazio, entrambe a 25.900 euro. La Calabria chiude il gruppo con 17.900 euro, preceduta di poco da Molise e Puglia.
La forbice Nord-Sud non si chiude
Ecco il quadro completo dei redditi medi regionali:
- Lombardia: 28.100 euro
- Bolzano (PA): 27.300 euro
- Emilia-Romagna / Lazio: 25.900 euro
- Piemonte / Valle d’Aosta: 25.200 euro
- Veneto: 24.900 euro
- Friuli-Venezia Giulia: 24.800 euro
- Trento (PA): 24.700 euro
- Liguria: 24.500 euro
- Toscana: 24.300 euro
- Marche: 22.800 euro
- Umbria: 22.000 euro
- Abruzzo: 21.200 euro
- Sardegna: 20.600 euro
- Campania: 20.000 euro
- Basilicata: 19.400 euro
- Sicilia: 19.300 euro
- Puglia / Molise: 19.200 euro
- Calabria: 17.900 euro
Sul fronte delle addizionali, le imposte regionali fanno segnare un gettito di 15,2 miliardi di euro (+9,6%), con un’imposta media che oscilla dai 290 euro in Sardegna agli 810 nel Lazio. Le addizionali comunali crescono del 9,1%, superando i 6,3 miliardi.