Il taglio non riguarda le singole spese, ma il totale. Anche chi ha molte detrazioni subirà la decurtazione fissa di 260 euro.

Con l’arrivo della dichiarazione dei redditi 2025, i contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro si trovano davanti a una novità sostanziale: un taglio forfettario di 260 euro sulle detrazioni IRPEF. A chiarirlo è una recente FAQ pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, che conferma l’entrata in vigore di una misura introdotta dal decreto legislativo n. 216/2023.
Sebbene non si tratti di una novità assoluta, la norma diventa pienamente operativa con la compilazione del nuovo modello 730. Il meccanismo agisce direttamente sulla somma delle detrazioni spettanti, interessando la fase di rimborso e modificando l’impatto fiscale per chi supera la soglia di reddito prevista.
Chi è coinvolto e quali spese rientrano nel taglio IRPEF
La riduzione colpisce tutte le detrazioni al 19%, ad eccezione delle spese sanitarie. A essere interessati sono coloro che nel 2024 hanno dichiarato un reddito annuo lordo superiore ai 50.000 euro.
Il taglio si applica a un ampio ventaglio di spese: dagli interessi passivi sul mutuo per la prima casa alle spese scolastiche e universitarie, dalle erogazioni liberali agli affitti per studenti fuori sede, fino alle polizze assicurative e alle spese veterinarie.
Tutte queste voci, dettagliate nelle istruzioni ufficiali dell’Agenzia, restano detraibili, ma con una riduzione fissa di 260 euro che si applica al totale delle agevolazioni. Il risultato? Un rimborso IRPEF più leggero per chi ha redditi elevati.
Effetto concreto: quanto pesa il taglio sulle detrazioni
La decurtazione non agisce sulle singole spese, ma sull’importo complessivo delle detrazioni al 19%. Questo significa che anche se ogni voce appare correttamente inserita, il rimborso finale verrà comunque ridotto.
L’impatto può variare in base all’ammontare delle spese sostenute: chi ha detrazioni limitate potrebbe vedere una riduzione percentualmente significativa, mentre per chi presenta una lunga lista di spese detraibili, la perdita può risultare più contenuta.
Il consiglio dell’Agenzia è di esaminare con attenzione il prospetto riepilogativo della dichiarazione precompilata, soprattutto se sono presenti spese come mutui o rette scolastiche, per verificare con precisione l’applicazione del nuovo meccanismo.

Le eccezioni alla riduzione: spese sanitarie e altri casi esclusi
Non tutte le detrazioni vengono toccate dal nuovo limite. Restano escluse, in modo esplicito, le spese sanitarie: per queste, la detrazione resta piena, senza alcuna decurtazione, a prescindere dal reddito dichiarato.
Al di fuori del taglio rientrano anche le erogazioni a favore dei partiti politici e i premi assicurativi legati a eventi calamitosi, come terremoti o alluvioni.
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere il sistema fiscale più equo, attenuando il vantaggio fiscale per i redditi più alti. Ma per i contribuenti interessati, il consiglio è uno solo: verificare attentamente i dati precompilati, per evitare sorprese al momento del rimborso.