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Indennità di accompagnamento 2025: chi ne ha diritto e come

Indennità di accompagnamento 2025: chi ne ha diritto e come
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Non servono limiti di reddito per richiederla: la prestazione viene erogata ogni mese senza interruzioni, salvo specifici casi.

Indennità di accompagnamento 2025: chi ne ha diritto e come
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L’indennità di accompagnamento rappresenta un aiuto economico destinato alle persone riconosciute come invalidi civili totali. Viene concessa a chi non è in grado di deambulare senza supporto oppure risulta incapace di svolgere autonomamente le attività quotidiane, come vestirsi o alimentarsi. L’INPS eroga questa prestazione ogni mese, per l’intero anno, senza limiti di reddito. Nel 2025, l’importo mensile stabilito è di 542,02 euro, con pagamento a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda. Tuttavia, il beneficio si sospende in caso di ricovero gratuito in una struttura sanitaria per più di 29 giorni consecutivi.

Requisiti e patologie riconosciute

Per ottenere l’indennità, il richiedente deve essere stato dichiarato totalmente inabile (invalidità al 100%) e necessitare di assistenza continua. Sono richiesti, inoltre, requisiti di cittadinanza e residenza: possono accedervi cittadini italiani, comunitari iscritti all’anagrafe o extracomunitari con permesso di soggiorno valido da almeno un anno. Tra le principali patologie riconosciute figurano condizioni come schizofrenia, disturbi bipolari, sindrome di Down, Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla avanzata e diabete mellito grave. Anche chi affronta cicli di chemioterapia o terapie oncologiche, così come i pazienti in fase terminale, può beneficiarne.

Come presentare domanda all’INPS

L’iter inizia con il rilascio del certificato medico introduttivo da parte del proprio medico curante. Successivamente, è necessario inoltrare la domanda online sul sito dell’INPS, autenticandosi con SPID, CIE o CNS, oppure affidarsi ai patronati o associazioni di categoria come ANMIC, ENS, UIC o ANFFAS. Al momento della richiesta, occorre fornire anche dati socioeconomici e eventuali deleghe. La condizione di invalidità deve essere confermata da una Commissione medico-legale. Se la domanda è già in corso o si è in attesa di esito da un ricorso, non è possibile inviare una nuova richiesta per la stessa prestazione, salvo nei casi di aggravamento certificato.

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Compatibilità e cumulabilità dell’indennità

Sebbene l’indennità di accompagnamento sia incompatibile con altre prestazioni simili riconosciute per cause di servizio, lavoro o guerra, resta possibile scegliere il trattamento più vantaggioso. È invece compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa, sia dipendente che autonoma, e può essere cumulata con pensioni di inabilità o indennità per cecità totale o parziale in presenza di pluriminorazioni. Un aspetto importante riguarda i minori: chi già riceve l’indennità continuerà a beneficiarne dopo la maggiore età, semplicemente presentando il modulo AP70, senza necessità di nuovi accertamenti sanitari.