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IMU, esenzione per gli italiani all’estero: approvato il disegno di legge alla Camera

IMU, esenzione per gli italiani all’estero: approvato il disegno di legge alla Camera
Photo by Ralphs_Fotos – Pixabay
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Il provvedimento riguarda i residenti Aire e introduce una riduzione progressiva dell’imposta sugli immobili. Ora si attende il via libera del Senato.

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Una novità significativa arriva da Montecitorio per gli italiani che vivono all’estero: la Camera ha approvato all’unanimità un disegno di legge che prevede l’esenzione dall’IMU per i cittadini iscritti all’Aire. Il testo, destinato ora al Senato per l’approvazione definitiva, dovrebbe diventare operativo nel 2026. Si tratta di un segnale concreto rivolto a chi, pur vivendo lontano, mantiene un legame con il proprio Paese attraverso la proprietà di un immobile.

Riduzioni a scaglioni: come funzionano le nuove regole

La proposta introduce un sistema di riduzione articolato in base alla rendita catastale dell’abitazione. Gli immobili con rendita fino a 200 euro saranno completamente esenti dall’Imu. Per quelli compresi tra 201 e 300 euro, l’imposta subirà una riduzione del 40%, mentre per le rendite tra 301 e 500 euro la riduzione sarà del 67%. Anche la Tari e la tariffa sui rifiuti verranno dimezzate, lasciando ai Comuni la possibilità di applicare sconti ulteriori fino a due terzi. Un approccio progressivo che mira a equilibrare equità fiscale e sostenibilità per gli enti locali.

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Chi ha diritto all’agevolazione

I benefici si applicano all’unità immobiliare ad uso abitativo – incluse eventuali pertinenze – di proprietà di cittadini italiani residenti all’estero e regolarmente iscritti all’Aire. Tuttavia, per accedere all’esenzione è fondamentale che l’immobile non venga né affittato né concesso in comodato d’uso. Inoltre, deve essere situato nel Comune indicato al momento dell’iscrizione Aire e, per essere ammesso, il Comune stesso non deve superare i 5mila abitanti. Una misura quindi mirata, che si concentra sui piccoli centri da cui storicamente è partita buona parte dell’emigrazione italiana.

Le motivazioni del provvedimento e il quadro di riferimento

Il promotore della norma, Toni Ricciardi – deputato del Partito Democratico eletto all’estero – ha evidenziato l’intento del provvedimento: «Non è una misura risolutiva, ma un passo importante. Avremmo voluto estenderla a tutti i Comuni, ma l’impatto economico sarebbe stato troppo elevato. Con questa norma interveniamo sul 70% dei Comuni, quelli da cui è partita l’emigrazione, seguendo un criterio di progressività». In base alle stime, oltre 100mila immobili dovrebbero rientrare nelle nuove regole. L’iniziativa si inserisce nel solco delle agevolazioni già previste per i pensionati all’estero, ma ora viene estesa anche a chi si è trasferito per motivi professionali, purché abbia vissuto o lavorato in Italia per almeno cinque anni e l’immobile si trovi nel Comune di nascita o in quello dell’ultima residenza prima della partenza.