Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’adeguamento biennale del reddito massimo per accedere all’assistenza legale gratuita: il nuovo tetto consente a più persone di essere difese a spese dello Stato.

Chi ha un reddito basso e si trova coinvolto in un procedimento giudiziario può chiedere di essere assistito da un avvocato senza dover sostenere i costi della causa. Questo è il principio alla base del gratuito patrocinio, un diritto garantito dallo Stato italiano che copre le spese legali per chi non può permettersi un difensore.
Con l’aggiornamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 luglio, il Ministero della Giustizia ha innalzato la soglia di reddito da 12.838,01 euro a 13.659,64 euro. L’incremento di circa 800 euro tiene conto dell’aumento del costo della vita, rilevato dall’ISTAT, e si applica a tutte le richieste presentate dopo la pubblicazione.
L’indice dei prezzi guida l’adeguamento biennale

Come previsto dall’articolo 77 del DPR n. 115 del 2002, che disciplina le spese di giustizia, l’adeguamento del limite economico per il gratuito patrocinio avviene ogni due anni. Il nuovo importo deriva da un incremento del 6,4% dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati registrato nel biennio 1° luglio 2022 – 30 giugno 2024.
La misura non è solo un atto formale: l’adeguamento del tetto di reddito consente a un numero maggiore di persone in difficoltà economica di avere accesso a un avvocato e far valere i propri diritti in tribunale, senza l’ostacolo delle spese legali.
Chi ha diritto al patrocinio gratuito e come si calcola il reddito
Per richiedere il gratuito patrocinio, è necessario rientrare nella nuova soglia di 13.659,64 euro di reddito annuo imponibile complessivo. Il calcolo include tutte le entrate del nucleo familiare, compresi i redditi esenti da IRPEF, quelli soggetti a ritenuta alla fonte e quelli con imposta sostitutiva.
Ci sono eccezioni importanti. Quando il processo riguarda diritti della personalità (come il nome, l’identità personale, la salute, la libertà), oppure vi è conflitto di interessi tra familiari conviventi, viene preso in considerazione solo il reddito del richiedente.
Inoltre, chi ha subito reati gravi come violenza sessuale o maltrattamenti familiari può accedere al gratuito patrocinio indipendentemente dal reddito.
Come funziona e come presentare domanda
Il cittadino che rientra nei requisiti può scegliere un avvocato iscritto all’elenco degli abilitati al gratuito patrocinio, disponibile presso i Consigli dell’Ordine degli Avvocati. Una volta accettata la richiesta, lo Stato si fa carico delle spese legali, e l’avvocato viene retribuito direttamente dallo Stato, senza oneri per il cliente.
La domanda va presentata all’autorità giudiziaria competente per la causa, accompagnata da una dichiarazione sostitutiva di certificazione sul reddito, oltre ad eventuali documenti che provano la sussistenza delle condizioni economiche richieste.
L’aumento della soglia, in un periodo segnato dall’inflazione e dalla crescente difficoltà nell’accesso ai servizi, rappresenta un passo concreto verso un sistema giudiziario più equo, che non esclude nessuno per ragioni economiche.