Fornitori emetteranno fatture comprensive di IVA e le imprese quotate non tratterranno più l’imposta per conto dell’Erario.

Dal 1° luglio 2025 lo split payment subirà una modifica rilevante: le società quotate in Borsa Italiana, in particolare quelle incluse nel FTSE MIB, saranno escluse dal perimetro di applicazione. Per queste imprese, l’IVA tornerà a seguire il regime ordinario, con emissione della fattura comprensiva dell’imposta e relativo versamento da parte del fornitore.
Si tratta di un adeguamento atteso, già previsto nella Decisione di esecuzione UE n. 2023/1552, che ha esteso l’autorizzazione italiana ad applicare lo split payment fino al 30 giugno 2026, introducendo però alcune modifiche sostanziali in vigore dalla metà del 2025.
Split payment: come funziona e perché è stato introdotto
Lo split payment è uno strumento nato per rendere più efficiente la riscossione dell’IVA, riducendo il rischio di evasione. Introdotto con la Legge di Stabilità 2015, prevede che il fornitore emetta fattura al netto dell’IVA, che sarà versata direttamente all’Erario dal committente pubblico o da soggetti considerati “affidabili”.
Questa disciplina rappresenta una deroga al principio generale del diritto europeo sull’IVA, ed è stata concessa dall’Unione Europea su richiesta dell’Italia per un periodo limitato e con condizioni ben definite.
Il passaggio alle regole ordinarie per le società del FTSE MIB
A partire da luglio 2025, le imprese quotate perderanno lo status di soggetti obbligati alla scissione dei pagamenti. Le fatture elettroniche emesse nei loro confronti dovranno dunque indicare l’IVA normalmente e non più fare riferimento all’articolo 17-ter del DPR 633/1972.
Questo comporta che il fornitore sarà nuovamente responsabile sia dell’incasso che del versamento dell’imposta. Le società quotate, dal canto loro, non dovranno più effettuare alcuna trattenuta o versamento per conto terzi. Una modifica che impone un adeguamento tempestivo dei sistemi contabili e gestionali delle imprese coinvolte.

Cosa cambia per le imprese: nuovi obblighi e adattamenti
Le aziende dovranno rivedere i propri processi di fatturazione per allinearsi al nuovo regime. L’adeguamento richiederà un aggiornamento delle impostazioni nei software di gestione e una verifica puntuale dei soggetti destinatari delle fatture.
Per evitare errori e incertezze, sarà cruciale identificare con precisione i soggetti esclusi dallo split payment, in particolare quelli inclusi nell’indice FTSE MIB. Una transizione che, sebbene non rappresenti una rivoluzione, segna comunque un cambio di passo nella gestione operativa dell’IVA per una parte importante del tessuto economico italiano.