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FTSE MIB, addio split payment: ritorno al regime ordinario

FTSE MIB, addio split payment: ritorno al regime ordinario
Photo by jarmoluk – Pixabay
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Dal 1° luglio 2025 le fatture includeranno l’IVA: le aziende dovranno adeguare tempestivamente i sistemi di fatturazione elettronica.

FTSE MIB, addio split payment: ritorno al regime ordinario
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Lo split payment, introdotto nel 2015 per rafforzare la lotta all’evasione fiscale, sta per subire una modifica significativa. A partire dal 1° luglio 2025, le fatture elettroniche emesse nei confronti delle società quotate all’interno dell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana non saranno più soggette a questa procedura. Per questi soggetti si tornerà al regime ordinario IVA, con la conseguente emissione delle fatture comprensive d’imposta e il relativo versamento diretto da parte del fornitore.

Un adeguamento previsto dall’UE

Il cambiamento non arriva all’improvviso. La decisione n. 2023/1552 della Commissione europea, che ha esteso fino al 30 giugno 2026 l’autorizzazione per l’Italia a utilizzare lo split payment, ne ha previsto anche una revisione graduale. Tra le novità introdotte, proprio l’esclusione delle società quotate, considerate soggetti con elevato livello di trasparenza fiscale. La modifica rappresenta un passo verso un sistema più omogeneo a livello europeo, dove la deroga dello split payment continua a essere l’eccezione più che la regola.

Cosa cambia per le imprese

Per le aziende coinvolte si tratta di un aggiornamento operativo non trascurabile. Dal 1° luglio 2025 dovranno eliminare dalle loro fatture ogni riferimento all’art. 17-ter del DPR 633/1972. L’IVA non verrà più trattenuta ma dovrà essere normalmente addebitata e successivamente versata all’Erario, secondo la procedura standard. Questo implica un adeguamento tempestivo dei sistemi di fatturazione elettronica, per evitare errori o ritardi nei versamenti.

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Le società quotate tornano alle regole ordinarie

Le imprese del FTSE MIB, d’altra parte, non saranno più tenute ad agire come sostituti d’imposta per conto dei loro fornitori. Non dovranno cioè più versare direttamente l’IVA allo Stato, ma la pagheranno semplicemente al fornitore insieme al resto della fattura. Il ritorno al regime ordinario per queste realtà rappresenta una semplificazione, ma richiederà attenzione nella fase di transizione, per garantire che tutti gli attori coinvolti recepiscano correttamente il nuovo quadro normativo.