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Frazionamenti catastali, al via la digitalizzazione: cosa cambia dal 1° luglio 2025

Frazionamenti catastali, al via la digitalizzazione: cosa cambia dal 1° luglio 2025
Photo by geralt – Pixabay
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Debutta il nuovo sistema telematico per i frazionamenti catastali: meno burocrazia per i professionisti e maggiore sinergia tra Agenzia delle Entrate e Comuni.

Frazionamenti catastali, al via la digitalizzazione: cosa cambia dal 1° luglio 2025
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Dal 1° luglio 2025 entra in vigore una delle più incisive novità della riforma fiscale italiana: la digitalizzazione dei frazionamenti catastali. Il nuovo sistema punta a snellire le procedure per i tecnici abilitati e a rafforzare l’integrazione tra l’Agenzia delle Entrate e gli enti locali.
La riforma introduce un processo più fluido per l’aggiornamento delle mappe catastali e la gestione documentale delle divisioni fondiarie, riducendo sensibilmente l’onere burocratico. Un cambiamento che segna l’inizio di una nuova fase nella gestione del territorio.

Trasmissione automatica: addio ai depositi cartacei

Il cuore della rivoluzione riguarda la modalità con cui vengono trasmessi gli atti di frazionamento: documenti tecnici che formalizzano la suddivisione di una particella in più unità.
Fino ad oggi, i tecnici erano obbligati a depositare fisicamente tali atti presso gli uffici comunali. Ora, grazie a un nuovo canale informatico, sarà l’Agenzia delle Entrate a occuparsi direttamente della trasmissione ai Comuni via Posta Elettronica Certificata (PEC).
I Comuni ricevono quindi una conferma elettronica dell’avvenuto deposito, eliminando la necessità di interventi manuali da parte dei professionisti. Un sistema più veloce e sicuro, che rende obsolete le lunghe file allo sportello.

Digitalizzazione e tracciabilità: Pregeo si aggiorna

La nuova procedura si inserisce in un più ampio disegno di modernizzazione amministrativa previsto dalla riforma fiscale. L’aggiornamento del software Pregeo – strumento utilizzato dai tecnici per predisporre gli atti catastali – rappresenta un tassello fondamentale: la nuova versione integra infatti le specifiche tecniche necessarie per l’invio telematico.
Secondo quanto indicato dalla risoluzione n. 40 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 9 giugno, i tecnici dovranno accompagnare il tipo di frazionamento con una dichiarazione sostitutiva che attesti l’avvenuta trasmissione digitale.
Il professionista riceverà, insieme agli attestati cartografici e censuari, anche una copia della PEC inviata al Comune e la relativa ricevuta. Tutto tracciabile, tutto gestibile da remoto.

Quali atti sono coinvolti nella nuova procedura

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Le nuove disposizioni si applicano in maniera specifica a tre categorie di aggiornamenti catastali:

  • Tipi di frazionamento (FR): divisione di una o più particelle catastali;
  • Atti misti (FR + FM): comprendono frazionamenti e modifiche mappali;
  • Tipi mappali con stralcio di corte (SC): relativi a porzioni di corte da eliminare o modificare.

Solo per queste tre tipologie è obbligatorio l’invio tramite Pregeo e PEC. Per tutte le altre, restano valide le consuete modalità operative.
Il nuovo sistema rappresenta un passo concreto verso una pubblica amministrazione più efficiente, capace di dialogare in tempo reale con i professionisti del settore. Una trasformazione che promette non solo rapidità, ma anche una maggiore qualità e coerenza dei dati catastali.