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Flat tax fino a 100.000 euro e nuova rottamazione: le proposte fiscali al centro della Manovra 2026

Flat tax fino a 100.000 euro e nuova rottamazione: le proposte fiscali al centro della Manovra 2026
Photo by stevepb – Pixabay
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Nel cuore della discussione sulla Legge di Bilancio 2026, si fanno strada l’estensione della flat tax per le partite IVA e una nuova rottamazione delle cartelle, con limiti più stringenti e sfide regolamentari da affrontare.

Flat tax fino a 100.000 euro e nuova rottamazione: le proposte fiscali al centro della Manovra 2026
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L’ambizione è chiara: alzare l’asticella della flat tax portandola da 85.000 a 100.000 euro di ricavi annui. La proposta, rilanciata il 3 settembre durante un vertice della Lega con la partecipazione del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, punta a rafforzare il regime forfettario già adottato da oltre due milioni di partite IVA. L’estensione, considerata una priorità nel pacchetto fiscale della Manovra 2026, rappresenterebbe un passo in avanti verso una tassazione semplificata e più inclusiva per i lavoratori autonomi.

Ma non tutto fila liscio. A intralciare il percorso c’è una barriera europea: l’entrata in vigore, dal 1° gennaio 2025, del nuovo regime comunitario di franchigia IVA. Questo impone un limite massimo di 85.000 euro per le operazioni interne, e 100.000 euro solo per quelle intra-UE, bloccando di fatto la possibilità per gli Stati membri di richiedere deroghe individuali. Secondo quanto spiegato dal Sottosegretario al MEF Federico Freni, ogni modifica alle soglie dovrà passare attraverso una revisione della direttiva UE stessa. Un iter lungo e complesso, difficile da conciliare con i tempi ristretti della prossima Legge di Bilancio.

La pace fiscale torna in agenda: rottamazione quinquies, ma con paletti

Se la flat tax incontra ostacoli tecnici e normativi, appare più percorribile la via della rottamazione delle cartelle esattoriali. Nella stessa riunione politica è stata ribadita l’intenzione di introdurre nella Manovra 2026 la cosiddetta rottamazione quinquies, un nuovo condono fiscale che potrebbe alleggerire il carico dei debiti accumulati tra il 2000 e il 2023.

Tuttavia, la misura non sarà aperta a tutti. Si va verso un ridimensionamento significativo rispetto alle versioni precedenti: sarebbero esclusi i cosiddetti “rottamatori seriali”, ovvero coloro che hanno aderito a precedenti definizioni agevolate senza mai completare i pagamenti. Si valuta inoltre l’introduzione di criteri selettivi legati all’importo delle cartelle, limitando l’adesione solo ai debiti più consistenti. L’obiettivo? Evitare abusi e rendere la misura più sostenibile. Ma i nuovi limiti rischiano anche di penalizzare chi si trova realmente in difficoltà economica.

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Un pacchetto fiscale più ampio: priorità alla riforma del Fisco

L’estensione della flat tax e la nuova rottamazione si inseriscono in un contesto più ampio di riforma fiscale che animerà l’autunno politico. La Legge di Bilancio 2026 sarà infatti il terreno su cui si misureranno diverse priorità, tra cui la prosecuzione della riforma dell’IRPEF e una maggiore equità nel prelievo fiscale. Nella nota diffusa al termine dell’incontro del 3 settembre, viene menzionata anche la volontà di chiedere un “maggior contributo da parte delle realtà finanziarie”, con l’obiettivo di sostenere famiglie e imprese alle prese con l’aumento dei costi e l’instabilità economica.

Sullo sfondo resta la pressione degli osservatori internazionali: il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente chiesto di abolire la flat tax, definendola una misura distorsiva. Una posizione che alimenta il dibattito interno tra chi spinge per semplificare il sistema fiscale e chi teme una perdita di gettito strutturale.

Manovra 2026: tra ambizioni politiche e vincoli europei

Il confronto sulla Manovra 2026 entra nel vivo con un’agenda fitta e carica di aspettative. Da un lato, l’esigenza di dare respiro a milioni di contribuenti, alleggerendo il peso fiscale e introducendo misure di semplificazione. Dall’altro, le regole europee impongono prudenza, soprattutto sul fronte delle agevolazioni IVA.

Le sfide non mancano. Tradurre le promesse in misure efficaci richiederà una sintesi politica solida e una capacità di negoziazione a livello comunitario. La Legge di Bilancio si preannuncia, ancora una volta, come un delicato esercizio di equilibrio tra ambizioni nazionali e compatibilità normative.