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Famiglie a basso reddito: torna la carta “Dedicata a te”

Famiglie a basso reddito: torna la carta “Dedicata a te”
Photo by Stewardesign – Pixabay
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Nonostante i fondi stanziati, mancano ancora le istruzioni ufficiali: atteso il decreto attuativo che sbloccherà la procedura operativa.

Famiglie a basso reddito: torna la carta “Dedicata a te”
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La Legge di Bilancio ha confermato anche per il 2025 la carta “Dedicata a te”, il contributo pensato per sostenere le famiglie a basso reddito. Sono stati stanziati 500 milioni di euro, destinati ai nuclei con ISEE inferiore a 15.000 euro. Tuttavia, nonostante la certezza del rifinanziamento, l’organizzazione per distribuire le prepagate non è ancora partita.

Come accade ogni anno, in tanti si chiedono se sarà necessario presentare domanda. Ma le risposte definitive arriveranno soltanto con l’approvazione del decreto attuativo, che definirà criteri, tempistiche e modalità operative per accedere al beneficio.

Come funzionava negli anni passati

Guardando al 2023 e al 2024, è possibile farsi un’idea abbastanza chiara su come dovrebbe funzionare anche quest’anno. In entrambi i casi, infatti, non è stato richiesto alcun tipo di domanda da parte dei cittadini: la carta è stata assegnata automaticamente in base ai dati forniti dall’INPS, dai Comuni e da Poste Italiane.

L’INPS ha svolto il primo filtro, individuando i potenziali beneficiari sulla base dell’ISEE aggiornato e di alcuni criteri anagrafici e reddituali. I Comuni hanno poi verificato l’assenza di altri sussidi analoghi già erogati ai nuclei familiari. Infine, Poste ha distribuito le carte e, nei casi previsti, ricaricato quelle già esistenti. Una lettera informava i beneficiari dell’assegnazione.

L’unico requisito certo: l’ISEE aggiornato

Anche se non servirà presumibilmente fare domanda, chi punta a ricevere la carta “Dedicata a te” deve assicurarsi di aver già calcolato l’ISEE. Questo documento è infatti la chiave d’accesso al beneficio: senza, non sarà possibile essere inclusi nelle liste di assegnazione.

Lo scorso anno, il valore del contributo era di 500 euro, utilizzabile per acquistare beni alimentari, carburante o abbonamenti per i trasporti pubblici. Tutto lascia pensare che anche nel 2025 l’importo resterà invariato, ma il decreto attuativo dovrà confermarlo.

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Decreto attuativo in ritardo: quando arriveranno le istruzioni

Perché tutto possa partire ufficialmente serve ancora il decreto attuativo, che a oggi non è stato approvato. A firmarlo dovrà essere il Ministro dell’Agricoltura, insieme ad altri dicasteri coinvolti. È lo stesso passaggio che negli anni passati ha dato il via alla procedura operativa: nel 2023 il via libera arrivò ad aprile, mentre nel 2024 solo a inizio giugno.

Nel frattempo, restano fermi anche altri 83 provvedimenti necessari per attuare completamente la Manovra 2025. L’attesa, dunque, continua: famiglie e Comuni sono in stand-by, in attesa che la macchina si rimetta in moto.