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Euro 7 in arrivo: nuove regole sulle emissioni, ma l’auto rischia di diventare un lusso

Euro 7 in arrivo: nuove regole sulle emissioni, ma l’auto rischia di diventare un lusso
Photo by qimono – Pixabay
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Dal 2025 entra in vigore la normativa Euro 7: una svolta ambientale che porterà benefici all’aria che respiriamo, ma anche nuove pressioni su famiglie e imprese del settore automobilistico.

Euro 7 in arrivo: nuove regole sulle emissioni, ma l’auto rischia di diventare un lusso
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La nuova normativa Euro 7, che debutterà ufficialmente il 1° luglio 2025, rappresenta un passo ambizioso verso una mobilità più pulita. L’obiettivo è chiaro: tagliare drasticamente le emissioni nocive prodotte dai veicoli circolanti in Europa. Ma questa volta le regole non si fermano ai gas di scarico.

Euro 7 estende i limiti anche alle particelle rilasciate da freni e pneumatici, coinvolgendo così anche le auto elettriche e ibride. Inoltre, i veicoli dovranno mantenere prestazioni ambientali costanti per un arco di tempo più lungo: fino a 200.000 chilometri percorsi. Un traguardo che richiederà componenti più sofisticati e costosi, con inevitabili ricadute sui listini.

La transizione sarà graduale. Dal 2025 le regole riguarderanno le nuove auto e i furgoni; due anni più tardi, dal 2027, entreranno in gioco anche camion e autobus.

Un impatto diretto sui prezzi delle auto nuove

La promessa di un’aria più pulita rischia di tradursi in un salasso per gli automobilisti. In Italia, dove il mercato dell’auto nuova è già in sofferenza, l’adeguamento ai nuovi standard potrebbe determinare un ulteriore rincaro dei prezzi.

Dietro l’adeguamento normativo si nascondono investimenti consistenti in ricerca e sviluppo, test di durata più estesi e materiali più resistenti. Tutti elementi che finiranno per incidere sul prezzo finale dei veicoli. Le famiglie, già alle prese con un potere d’acquisto ridotto, potrebbero trovarsi costrette a rimandare l’acquisto o a orientarsi verso alternative come l’usato o il noleggio a lungo termine.

E mentre il mercato dell’elettrico cresce, i costi elevati continuano a limitarne l’accessibilità. Senza un abbattimento dei prezzi o incentivi mirati, l’auto elettrica rischia di restare un privilegio per pochi.

Un banco di prova per l’industria dell’auto

Le nuove regole non rappresentano solo un cambiamento per i consumatori, ma anche una sfida strategica per i costruttori. Le grandi case automobilistiche, forti di risorse maggiori, avranno più margine per adeguarsi. Diverso il discorso per i produttori più piccoli, che potrebbero trovarsi sotto pressione, con rischi reali di perdita di competitività o, nei casi peggiori, di chiusura.

In questo scenario, il ruolo dell’Unione Europea e dei governi nazionali diventa cruciale. Molti operatori chiedono un pacchetto di incentivi che accompagni il settore durante la transizione. Dalle agevolazioni fiscali agli investimenti in infrastrutture per la mobilità elettrica, passando per piani di rottamazione e bonus per l’acquisto di veicoli meno inquinanti.

Il rischio sociale di una transizione troppo rapida

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Euro 7 nasce per tutelare l’ambiente e la salute pubblica, ma rischia di avere effetti collaterali sul piano sociale. Senza misure di sostegno adeguate, la nuova normativa potrebbe aumentare le disuguaglianze, rendendo l’auto nuova un bene sempre meno accessibile per le fasce di reddito medio-basse.

Per evitare che la svolta ecologica si trasformi in un boomerang sociale, serve equilibrio. La collaborazione tra istituzioni e settore privato sarà fondamentale per accompagnare la transizione senza lasciare indietro nessuno. Il 2025 segnerà l’inizio di un cambiamento importante, ma il modo in cui sarà gestito farà la differenza tra un progresso inclusivo e una frattura sociale.