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Ecobonus e sismabonus 2025: tagli e nuove condizioni

Ecobonus e sismabonus 2025: tagli e nuove condizioni
Photo by jackmac34 – Pixabay
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Solo la prima casa, se abitazione principale, garantisce ancora la detrazione al 50%. Altrimenti si scende al 36%.

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Con la circolare n. 8/E del 19 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato i chiarimenti sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio in materia di bonus edilizi. Il documento conferma la riduzione delle detrazioni per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio: il beneficio fiscale scende al 36%, salvo alcune specifiche eccezioni. Solo chi è proprietario (o titolare di un diritto reale) e realizza interventi sulla prima casa potrà continuare a beneficiare della detrazione al 50%. La norma restringe quindi il perimetro degli aventi diritto, escludendo conviventi, affittuari e comodatari.

Bonus edilizi rivisti: le nuove percentuali e chi resta escluso

Il taglio alle detrazioni riguarda tutti i principali incentivi: ristrutturazioni, ecobonus e sismabonus. Per il 2025 la percentuale cala al 36%, mentre dal 2026 è previsto un ulteriore abbassamento al 30%. Non tutti, però, sono colpiti dalla sforbiciata. Rimane valida la detrazione al 50% solo per chi esegue lavori sulla propria abitazione principale, e a condizione che sia titolare di proprietà o di altro diritto reale al momento dell’inizio dei lavori o al momento del pagamento delle spese (se avvenuto prima). L’Agenzia smentisce così le interpretazioni più flessibili circolate nei mesi scorsi, ribadendo che la maggiorazione è riservata esclusivamente ai titolari diretti dell’immobile.

Prima casa e familiari: quando spetta la detrazione massima

Per accedere al beneficio nella misura massima, l’immobile deve essere adibito a “abitazione principale” secondo la definizione dell’art. 10, comma 3-bis del TUIR. Questo significa che deve trattarsi del luogo di dimora abituale del proprietario o dei suoi familiari, con l’unica eccezione prevista per chi si trova ricoverato in maniera permanente, a condizione che l’abitazione non venga affittata. Il Fisco conferma inoltre che si può ottenere la maggiorazione anche per le pertinenze della prima casa, ma solo se la destinazione a dimora abituale è rispettata entro la fine dei lavori. In presenza di due immobili – uno occupato dal titolare e uno da un familiare – il beneficio al 50% si applica esclusivamente alla casa dove vive il proprietario.

Condomini e doppio controllo: quando si ottiene l’aliquota più alta

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Focus anche sugli interventi in condominio: qui, l’Agenzia introduce una doppia verifica per il riconoscimento dell’agevolazione al 50%. Il condomino deve risultare titolare dell’immobile alla data di inizio dei lavori e l’unità abitativa deve essere adibita a residenza principale al termine degli stessi. In mancanza di una delle due condizioni, la detrazione resta ferma al 36%. Nessun effetto retroattivo negativo, invece, per chi cambia destinazione d’uso dopo i lavori: anche se la casa non sarà più abitazione principale negli anni successivi, il diritto al 50% rimane intatto.