Le vetture immatricolate tra il 2011 e il 2015 saranno le più colpite dalle nuove norme introdotte in Piemonte, Veneto e altre regioni.

Il quadro normativo si sta rapidamente trasformando e per molti veicoli “anziani” – e i loro proprietari – il futuro su strada si fa sempre più complicato. Da Nord a Sud, le amministrazioni locali stanno introducendo restrizioni severe alla circolazione delle auto considerate troppo inquinanti, e tra queste spiccano i diesel Euro 5.
A far discutere, nelle ultime settimane, è stata l’introduzione di nuovi blocchi alla circolazione previsti a partire dal primo ottobre. Stavolta a essere colpite non sono vecchie carcasse su quattro ruote, ma vetture immatricolate tra il 2011 e il 2015. Auto che, fino a poco tempo fa, erano considerate perfettamente in regola.
Il disagio cresce perché i divieti non riguardano solo le domeniche ecologiche o le zone a traffico limitato. Al contrario, si estendono all’intera settimana lavorativa, dalle 8 alle 18, proprio quando l’auto è spesso un alleato indispensabile tra lavoro, scuola e famiglia.
Il blocco dei diesel Euro 5: dove e quando scatterà
Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna si preparano a introdurre misure drastiche: le auto diesel Euro 5, entro poche settimane, non potranno più circolare nei principali centri abitati durante il giorno. Le fasce orarie interessate coincidono esattamente con quelle in cui il veicolo è maggiormente necessario, aggravando le difficoltà per migliaia di pendolari.
Anche se è stata avanzata una proposta per rinviare il provvedimento di un anno – includendo anche i veicoli immatricolati nel 2016 – la direzione è ormai chiara: più un’auto invecchia, maggiori saranno le limitazioni alla sua circolazione.
Cosa può fare allora chi non ha intenzione o possibilità di cambiare veicolo? Una delle risposte arriva da un sistema già attivo da tempo ma che oggi acquisisce una nuova rilevanza: il Move-In.
Cos’è il sistema Move-In e come permette di circolare
Il Move-In, acronimo di Monitoraggio Veicoli Inquinanti, è un dispositivo elettronico che consente di continuare a circolare anche con auto soggette a limitazioni, purché si rispetti un tetto massimo di chilometri annuali.
Il meccanismo è semplice: una sorta di scatola nera, simile a quelle usate per le polizze auto con sconti personalizzati, viene installata sul veicolo. Il sistema registra il chilometraggio percorso e, in base alla classe ambientale dell’auto, assegna un numero definito di chilometri percorribili ogni anno. Più il veicolo è datato, minore sarà il numero concesso.
Il vantaggio? Finché si rimane entro questo limite, è possibile guidare anche nelle aree normalmente vietate ai diesel Euro 5. Una soluzione flessibile, che può rivelarsi utile per chi utilizza l’auto solo in alcune occasioni o su percorsi limitati.
Come attivare il Move-In: costi, regole e informazioni utili

Attivare il Move-In non è gratuito, ma i costi restano contenuti: circa 50 euro all’anno, suddivisi in 30 euro per l’installazione iniziale del dispositivo e 20 euro per il servizio di monitoraggio. Una spesa che, per molti automobilisti, può risultare più conveniente rispetto all’acquisto di una nuova auto.
Il Move-In è equipaggiato con GPS e registra in tempo reale gli spostamenti. Una volta superato il limite annuale di chilometri, l’auto non potrà più circolare nelle zone soggette a restrizioni fino all’inizio dell’anno solare successivo.
Per aderire all’iniziativa, è necessario rivolgersi ai canali ufficiali delle regioni coinvolte, dove sono disponibili tutte le informazioni aggiornate su modalità di adesione, benefici previsti e compatibilità dei veicoli.