Chi non ha versato le imposte entro la scadenza ordinaria del 30 giugno ha a disposizione questo ultimo giorno utile per regolarizzare la propria posizione senza incorrere in sanzioni, ma con una lieve maggiorazione.

Per chi ha presentato il modello 730 o il modello Redditi, il termine ordinario per il pagamento di saldo e primo acconto era fissato al 30 giugno. Tuttavia, è previsto un periodo di tolleranza di 30 giorni: entro il 31 luglio è ancora possibile effettuare il versamento, applicando una maggiorazione dello 0,40%. Si tratta di un interesse corrispettivo, non di una sanzione, con cui il Fisco riconosce una certa flessibilità nei tempi di pagamento. Un esempio? Se l’IRPEF dovuta ammonta a 200 euro, la somma da versare entro fine luglio sarà pari a 200,80 euro.
Pagamento rateale: sì anche oltre luglio
Chi opta per il pagamento entro il 31 luglio ha comunque diritto a dilazionare l’importo dovuto. Il piano di rateizzazione resta disponibile fino a dicembre, con sette appuntamenti complessivi. A seconda della data di adesione, cambiano gli interessi applicati: per i contribuenti che pagano la prima rata entro luglio, le successive avranno un tasso annuo del 4%, calcolato secondo il metodo commerciale. Dal secondo versamento in poi, si applica un interesse forfetario dello 0,33%, indipendentemente dal giorno di pagamento.
Tutte le scadenze da segnare sul calendario

Per chi sceglie di rateizzare, il calendario fiscale prevede una prima scadenza il 31 luglio (con lo 0,40% di maggiorazione), seguita da:
- 20 agosto
- 16 settembre
- 16 ottobre
- 17 novembre
- 16 dicembre
Il piano si applica sia ai dipendenti sia ai pensionati non soggetti a proroghe. Gli importi rateizzati vanno maggiorati prima dell’applicazione degli interessi mensili, come stabilito dall’Agenzia delle Entrate. Ogni rata deve essere calcolata considerando il tasso previsto per ciascuna scadenza: si parte dallo 0,18% per la seconda fino all’1,83% per la settima.