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Dichiarazione 2025: le regole per rimborsi e pagamenti

Dichiarazione 2025: le regole per rimborsi e pagamenti
Photo by stux – Pixabay
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L’IRPEF può essere accreditata su IBAN o in busta paga, ma attenzione alle scadenze e alla soglia minima prevista di 12 euro.

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Per l’anno d’imposta 2024, le scadenze cambiano in base al modello dichiarativo scelto. Il Modello 730 va trasmesso entro il 30 settembre 2025, mentre chi utilizza il Modello Redditi Persone Fisiche ha tempo fino al 31 ottobre 2025.
Entrambi i modelli consentono di calcolare l’imposta dovuta, accertare eventuali crediti e definire le somme da rimborsare o versare. La differenza sta nella modalità di liquidazione: automatica con il sostituto d’imposta oppure gestita in autonomia dal contribuente.

Rimborsi o pagamenti: dipende dal modello utilizzato

Il tipo di dichiarazione influisce sulle modalità di rimborso o di versamento. Le principali situazioni sono tre:

  • Modello 730 con sostituto d’imposta: il rimborso IRPEF o l’eventuale trattenuta vengono effettuati direttamente in busta paga o sulla pensione. I lavoratori dipendenti vedranno le operazioni a partire da luglio, i pensionati da agosto o settembre.
  • Modello 730 senza sostituto d’imposta: il contribuente riceve il rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate tramite bonifico su IBAN comunicato, o tramite assegno vidimato in assenza del codice. In caso di saldo negativo, il versamento si effettua con Modello F24.
  • Modello Redditi PF (ex Unico): si applicano le stesse modalità del 730 senza sostituto.

Nel primo caso tutto avviene in automatico, negli altri è necessario interagire direttamente con l’Amministrazione finanziaria.

La soglia dei 12 euro: quando il Fisco si ferma

C’è un dettaglio poco noto ma rilevante: non si eseguono né rimborsi né riscossioni se l’importo dovuto o a credito non supera i 12 euro. La regola, confermata anche per il 2025, riguarda ciascuna imposta o addizionale separatamente.
L’obiettivo è snellire la burocrazia ed evitare movimenti di denaro marginali che graverebbero inutilmente sulla macchina amministrativa.

Alcuni esempi chiarificatori:

  • Credito IRPEF di 10 euro e debito per addizionale regionale di 20 euro: non viene erogato il rimborso IRPEF (sotto soglia), ma il debito addizionale va saldato.
  • Due crediti distinti di 9 e 11 euro: entrambi sotto soglia, nessun rimborso viene effettuato.
  • Credito IRPEF di 21 euro e debito per addizionale di 11 euro: viene erogato solo il rimborso IRPEF, il debito sotto soglia non è richiesto.

Questi casi evidenziano che non è possibile compensare importi superiori e inferiori per superare il limite: ogni voce è considerata singolarmente.

Una gestione consapevole evita sorprese

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Il rimborso IRPEF rappresenta un incentivo importante per i contribuenti, ma è fondamentale conoscere regole e soglie per non nutrire aspettative errate.
Chi ha un sostituto d’imposta gode di una gestione semplificata, mentre gli altri devono prestare attenzione alle comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate, all’invio dell’IBAN o al corretto pagamento tramite F24.

La soglia dei 12 euro, benché utile alla semplificazione, può sfuggire all’attenzione di chi non legge con attenzione le istruzioni ministeriali. Un dettaglio che rischia di trasformarsi in confusione o frustrazione per chi attende un rimborso che, in realtà, non arriverà mai.

Comprendere questi meccanismi consente una gestione più efficace della dichiarazione e, all’occorrenza, di rivolgersi per tempo a un professionista per valutare eventuali criticità o opportunità.