Auto elettriche premiate, diesel penalizzati: arriva un sistema flessibile che incentiva la mobilità sostenibile e riduce il traffico.

Il decreto infrastrutture 2025 segna una svolta radicale nel modo in cui si paga per viaggiare in autostrada. Approvato dal governo con l’intento di allineare l’Italia agli standard europei, introduce un sistema di calcolo più complesso, ma anche più equo. Non conteranno più solo i chilometri percorsi o la tipologia del mezzo: entreranno in gioco emissioni, orari di viaggio e livelli di traffico.
Un’auto diesel euro 4, ad esempio, affronterà un costo maggiore rispetto a un veicolo elettrico, anche sullo stesso tratto. E viaggiare nelle ore di punta diventerà più caro rispetto a fasce orarie meno congestionate. L’obiettivo? Premiare le scelte sostenibili e disincentivare l’uso intensivo delle strade nei momenti critici. Si archivia così un modello considerato ormai superato, in favore di una logica che premia chi inquina meno.
Tariffe flessibili e sconti intelligenti: come funzionerà
La nuova struttura tariffaria sarà articolata su più livelli. Quattro i fattori principali che incideranno sul costo del viaggio:
- Tipo di carburante e classe ambientale del veicolo
- Momento della giornata in cui si accede alla rete autostradale
- Frequenza di utilizzo di uno stesso tratto
- Congestione stimata sulla tratta scelta
Chi guida un’auto ecologica e percorre lo stesso itinerario in modo regolare potrebbe godere di sconti crescenti. Al contrario, chi viaggia con veicoli inquinanti in orari di traffico intenso vedrà aumentare la spesa. I nuovi sistemi di telepedaggio – tra cui le app integrate con servizi come Telepass – permetteranno un calcolo in tempo reale della tariffa, offrendo all’utente la possibilità di scegliere quando conviene davvero mettersi in viaggio.
Concessioni sotto esame: adeguamento obbligatorio entro il 2026
Un altro tassello importante riguarda le società concessionarie: entro il 2026 dovranno adattarsi al nuovo modello. In caso contrario, salta il rinnovo automatico della concessione. Questo obbligo punta a garantire un sistema omogeneo su tutto il territorio nazionale, senza differenze tra tratte gestite da operatori diversi.
Il governo prevede inoltre la creazione di una piattaforma online dove gli automobilisti potranno simulare il costo del viaggio in anticipo. Una novità che mira a rendere ogni scelta più consapevole e a promuovere una mobilità meno impattante.

Chi risparmia davvero (e chi no)
Per chi guida veicoli ibridi o elettrici, le buone notizie non mancano: si prospettano risparmi fino al 30%, soprattutto viaggiando fuori dalle ore di punta. Chi invece continua a utilizzare veicoli diesel euro 3 o euro 4, dovrà affrontare aumenti anche del 25%, a seconda di tratta e orario.
Gli autotrasportatori, in particolare, dovranno fare i conti con un possibile aumento dei costi. Tuttavia, il decreto prevede incentivi e crediti d’imposta per le aziende che scelgono di rinnovare la flotta in ottica green. Un meccanismo di monitoraggio semestrale consentirà di valutare l’efficacia delle nuove misure e apportare eventuali correzioni.
Il messaggio è chiaro: chi si muove in modo più sostenibile, paga meno. Un principio che trasforma il pedaggio in uno strumento attivo di politica ambientale, più che in un semplice balzello.