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Controlli stradali digitali: arriva il nuovo CED potenziato

Controlli stradali digitali: arriva il nuovo CED potenziato
Photo by EBSG1879 – Pixabay
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Gli agenti useranno solo la targa per accedere ai dati di patente e revisione, riducendo l’uso dei documenti cartacei durante i blocchi.

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Dimenticate le scene da film con agenti che sfogliano libretti logori e annotano dati su un taccuino. Dal 1° giugno prende ufficialmente il via una rivoluzione tecnologica nei controlli su strada: Carabinieri e Polizia potranno contare su un Centro Elaborazione Dati (CED) potenziato, capace di fornire in tempo reale tutte le informazioni necessarie sul conducente e sul veicolo. Basta un numero di targa per sapere praticamente tutto: dalla scadenza della revisione ai punti residui sulla patente, fino alla presenza di fermi amministrativi. Un cambiamento che segna una nuova era per i posti di blocco in Italia.

I documenti non spariscono, ma non sono più indispensabili

La digitalizzazione non elimina del tutto l’obbligo di portare con sé i documenti, ma ne ridimensiona fortemente la necessità. In caso di malfunzionamenti del sistema, gli agenti potranno ancora chiedere patente e libretto cartaceo. Chi ne sarà sprovvisto rischia una multa compresa tra 42 e 173 euro. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, l’accesso istantaneo ai dati rende superfluo l’uso dei documenti fisici. La transizione verso il digitale è in atto e, con essa, anche il margine di errore o di omissione si restringe drasticamente.

Un archivio in continua evoluzione: ogni fermo aggiorna il sistema

Il nuovo CED nasce da una base normativa solida — l’articolo 8 della Legge n. 21/1981 — ma oggi assume una portata del tutto nuova. Ogni volta che un automobilista viene fermato, le Forze dell’Ordine devono inserire nel sistema i dati raccolti durante il controllo. Questo permette un aggiornamento costante e una tracciabilità completa dei veicoli e dei conducenti. In questo modo, sarà sempre più difficile farla franca guidando con veicoli irregolari, assicurazioni scadute o patenti sospese. Il sistema diventa così una sorta di “Grande Fratello” della circolazione stradale.

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Photo by djedj – Pixabay

Privacy garantita, ma sanzioni più dure per chi infrange le regole

Chi teme per la propria privacy può tirare un sospiro di sollievo: è previsto il diritto di accesso ai propri dati, e in caso di irregolarità è possibile richiederne l’anonimizzazione. Ma attenzione: con l’avvio del nuovo CED, cresce anche il rischio di essere individuati in violazione delle norme. Circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, ad esempio, può costare una multa da 1.984 a 7.937 euro e il sequestro del mezzo. Stessa sorte per chi omette la revisione, con sanzioni fino a 694 euro. La tolleranza zero è iniziata: chi guida, è avvisato.