Gli agenti useranno solo la targa per accedere ai dati di patente e revisione, riducendo l’uso dei documenti cartacei durante i blocchi.

Dimenticate le scene da film con agenti che sfogliano libretti logori e annotano dati su un taccuino. Dal 1° giugno prende ufficialmente il via una rivoluzione tecnologica nei controlli su strada: Carabinieri e Polizia potranno contare su un Centro Elaborazione Dati (CED) potenziato, capace di fornire in tempo reale tutte le informazioni necessarie sul conducente e sul veicolo. Basta un numero di targa per sapere praticamente tutto: dalla scadenza della revisione ai punti residui sulla patente, fino alla presenza di fermi amministrativi. Un cambiamento che segna una nuova era per i posti di blocco in Italia.
I documenti non spariscono, ma non sono più indispensabili
La digitalizzazione non elimina del tutto l’obbligo di portare con sé i documenti, ma ne ridimensiona fortemente la necessità. In caso di malfunzionamenti del sistema, gli agenti potranno ancora chiedere patente e libretto cartaceo. Chi ne sarà sprovvisto rischia una multa compresa tra 42 e 173 euro. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, l’accesso istantaneo ai dati rende superfluo l’uso dei documenti fisici. La transizione verso il digitale è in atto e, con essa, anche il margine di errore o di omissione si restringe drasticamente.
Un archivio in continua evoluzione: ogni fermo aggiorna il sistema
Il nuovo CED nasce da una base normativa solida — l’articolo 8 della Legge n. 21/1981 — ma oggi assume una portata del tutto nuova. Ogni volta che un automobilista viene fermato, le Forze dell’Ordine devono inserire nel sistema i dati raccolti durante il controllo. Questo permette un aggiornamento costante e una tracciabilità completa dei veicoli e dei conducenti. In questo modo, sarà sempre più difficile farla franca guidando con veicoli irregolari, assicurazioni scadute o patenti sospese. Il sistema diventa così una sorta di “Grande Fratello” della circolazione stradale.

Privacy garantita, ma sanzioni più dure per chi infrange le regole
Chi teme per la propria privacy può tirare un sospiro di sollievo: è previsto il diritto di accesso ai propri dati, e in caso di irregolarità è possibile richiederne l’anonimizzazione. Ma attenzione: con l’avvio del nuovo CED, cresce anche il rischio di essere individuati in violazione delle norme. Circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, ad esempio, può costare una multa da 1.984 a 7.937 euro e il sequestro del mezzo. Stessa sorte per chi omette la revisione, con sanzioni fino a 694 euro. La tolleranza zero è iniziata: chi guida, è avvisato.