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Controlli fiscali sulle pompe funebri: come agisce il Fisco

Controlli fiscali sulle pompe funebri: come agisce il Fisco
Photo by carolynabooth – Pixabay
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Verificatori incrociano necrologi, registri pubblici e questionari ai clienti per stimare i ricavi reali delle imprese funebri.

Controlli fiscali sulle pompe funebri: come agisce il Fisco
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Nel comparto delle onoranze funebri, le irregolarità fiscali seguono spesso schemi ricorrenti. Alcune aziende omettono totalmente la registrazione dei corrispettivi incassati, mentre altre emettono fatture solo parziali, limitandosi all’importo detraibile per il cliente. Questa prassi è favorita dalla normativa che consente una deducibilità fiscale solo marginale delle spese funerarie, riducendo così l’incentivo per i clienti a richiedere documentazione completa.

Metodologie di controllo: dai registri ai necrologi

I verificatori fiscali, per accertare la reale portata dell’attività svolta, non si limitano ai documenti contabili. Esaminano ricevute, fatture e documentazione extracontabile, segmentando le prestazioni tra servizi principali e accessori. Vengono anche consultati registri pubblici, come quello dei defunti e delle denunce mortuarie, oltre a fonti indirette come i necrologi pubblicati e i questionari inviati ai clienti. L’obiettivo è stimare il numero effettivo di servizi erogati e ricavarne un prezzo medio, moltiplicabile per ottenere una stima attendibile dei ricavi reali.

Indicatori economici: strumenti per rilevare le incongruenze

Tre sono gli indici principali utilizzati per confrontare i ricavi con la struttura dell’impresa:

  1. Indice di valore aggiunto per addetto
    Calcolato dividendo il margine operativo netto per il numero di addetti, serve a verificare se ciascun dipendente produce ricavi compatibili con una remunerazione sostenibile.
  2. Indice di ricavo medio per servizio
    È il risultato della divisione tra i ricavi totali e il numero di servizi erogati (tumulazioni, cremazioni, inumazioni). Valori troppo bassi possono indicare servizi non dichiarati o sottofatturati.
  3. Indice di margine operativo lordo sui ricavi
    Misura la redditività reale, sottraendo dai ricavi i costi diretti e indiretti. Un margine operativo anomalo può segnalare costi omessi o ricavi occultati.

Nel confronto tra acquisti e vendite, i controlli incrociano anche le fatture passive e quelle attive, analizzando le eventuali discrepanze. Se i materiali acquistati non trovano riscontro nei ricavi registrati, può emergere una presunzione di evasione.

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Giurisprudenza e metodo induttivo: quando il fisco ricostruisce i redditi

Due importanti ordinanze della Corte di Cassazione (n. 6616/2018 e n. 30778/2018) hanno fornito indicazioni fondamentali per la validità del metodo induttivo nei controlli fiscali. Le dichiarazioni raccolte dai clienti, parenti del defunto o altri terzi, possono essere considerate validi indizi, sebbene rese in sede extraprocessuale. Inoltre, l’incrocio tra fatture attive e passive, unito a elementi extracontabili – come l’anomalo consumo di materiali o l’elevato numero di manifesti funebri – consente di stimare con buona approssimazione i ricavi effettivi.

La legittimità del metodo analitico-induttivo viene confermata soprattutto quando il contribuente non riesce a fornire prove contrarie concrete. In più di un caso, i giudici hanno evidenziato la sproporzione tra il reddito dichiarato e il tenore di vita familiare, rafforzando il sospetto di omessa dichiarazione.