In un mondo sempre più digitale, il denaro liquido sembra destinato a scomparire. Eppure, tenere qualche contante in casa resta una scelta di buon senso, utile per affrontare imprevisti e garantire una maggiore sicurezza personale.

Il contante non è soltanto un retaggio del passato: in alcune situazioni può diventare l’unica risorsa davvero disponibile. Un blackout prolungato, un guasto alla rete dei pagamenti o un attacco informatico potrebbero rendere inutilizzabili carte e bancomat. In uno scenario del genere, anche una piccola somma di denaro fisico può fare la differenza. La Svezia, nonostante sia uno dei Paesi più avanzati nella digitalizzazione, ha consigliato ufficialmente ai cittadini di conservare del contante, come riportato in un opuscolo del Ministero della Difesa pubblicato nel 2024 con il titolo “Se arriva una crisi o una guerra”. Segno che la tecnologia, pur comoda, non è infallibile.
Quanto denaro tenere in casa?
Non esiste una cifra valida per tutti, ma una linea guida utile è calcolare le spese essenziali per tre giorni e tenerne l’equivalente a disposizione. In genere, si consiglia di avere tra i 200 e i 1.000 euro in casa, in base al numero di componenti del nucleo familiare e allo stile di vita. Per i più giovani o chi vive da solo, può bastare una somma minima, mentre per le persone anziane — meno inclini all’uso dei pagamenti elettronici — una riserva maggiore può offrire tranquillità e autonomia. L’importante è che il denaro sia custodito in modo sicuro, ma facilmente accessibile: una cassaforte domestica o un nascondiglio ben pensato possono essere ottime soluzioni.

Il contante come forma di resilienza
Avere qualche banconota a portata di mano non significa sfiducia nella tecnologia, ma consapevolezza dei suoi limiti. Gli attacchi informatici diventano ogni anno più sofisticati, e nessun sistema è immune da guasti o blocchi temporanei. Il contante diventa così una sorta di “assicurazione” contro l’imprevisto, offrendo la possibilità di affrontare spese urgenti anche in assenza di strumenti digitali. È una lezione che molti Paesi hanno imparato sulla propria pelle, tanto da vietare — come in Norvegia — il rifiuto del contante nei negozi, proprio per garantire l’accesso a beni e servizi anche in caso di emergenza.
Un equilibrio tra digitale e fisico
Il progresso non va fermato, ma va accompagnato da misure che garantiscano la resilienza della società. Affidarsi solo a carte e app può rivelarsi rischioso se mancano alternative immediate. Per questo motivo, è fondamentale che anche gli esercizi commerciali continuino ad accettare il denaro liquido, mantenendo viva una rete di sicurezza per tutti. Il contante non è un simbolo di arretratezza, ma uno strumento che può fare la differenza quando tutto il resto si ferma. E, a ben vedere, basta poco per essere pronti: una piccola somma, ben custodita, può garantire indipendenza e tranquillità quando serve davvero.