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Conseguenze del ritardo nei pagamenti rottamazione

Conseguenze del ritardo nei pagamenti rottamazione
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Molta attenzione: i ritardi superiori a cinque giorni riportano in vigore le vecchie sanzioni e interessi sul debito originario.

Conseguenze del ritardo nei pagamenti rottamazione
Photo by stevepb – Pixabay

Con la sesta rata della rottamazione cartelle archiviata, l’attenzione si sposta ora sulle imminenti scadenze del 2025. Chi ha aderito alla rottamazione quater, una misura agevolativa applicata ai debiti registrati presso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra l’1 gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, deve seguire un calendario di pagamento ben definito.

La rottamazione quater offre ai contribuenti la possibilità di saldare i debiti pendenti versando solo il capitale e gli interessi residui, senza l’aggiunta di sanzioni ulteriori. Al momento della domanda, si poteva scegliere tra un pagamento in unica soluzione o una rateizzazione. Optando per quest’ultima, molti individui hanno suddiviso il totale in massimo 18 rate distribuite su cinque anni.

Rottamazione cartelle: tempistiche e tolleranza

Un aspetto fondamentale di questo programma è la cosiddetta tolleranza di cinque giorni. Ma cosa significa? Semplicemente che i contribuenti hanno una lieve flessibilità: i pagamenti in ritardo di massimo cinque giorni non portano immediatamente alla perdita del beneficio della sanatoria.

Qualora una rata non venga saldata entro la data prevista, i contribuenti hanno un margine aggiuntivo di cinque giorni per effettuare il pagamento senza incorrere in penalità. Tuttavia, trascurare il pagamento anche oltre questo periodo di tolleranza comporta la decadenza immediata dai vantaggi della rottamazione e l’applicazione delle sanzioni originarie.

Conseguenze del ritardo nei pagamenti rottamazione
Photo by MatthiasSchild – Pixabay

Il calendario delle scadenze per il 2025

Guardando avanti al 2025, è fondamentale che coloro che hanno scelto un piano a rate prestino attenzione alle date critiche. Ecco il calendario dettagliato con le scadenze:

  • Settima rata: 28 febbraio 2025
    Il pagamento lecito deve avvenire entro il 5 marzo 2025, grazie ai cinque giorni di tolleranza previsti dalla legge finanziaria 2023.
  • Ottava rata: 31 maggio 2025
    Questa data è speciale: cadendo di sabato, il termine è spostato al 3 giugno, dato che il 2 è una festa nazionale (Festa della Repubblica). Con i giorni di tolleranza, si estende fino al 9 giugno 2025.
  • Nona rata: 31 luglio 2025
    Anche qui, la tolleranza permette pagamenti fino al 5 agosto 2025.
  • Decima rata: 30 novembre 2025
    Fissata di domenica, si sposta al 1° dicembre. Grazie ai cinque giorni supplementari, il termine ultimo slitta all’8 dicembre 2025.

Le conseguenze della mancata osservanza delle scadenze

Un aspetto critico della rottamazione è il rigido rispetto delle scadenze. Trascurare anche solo parzialmente il pagamento, oltre i cinque giorni aggiuntivi, porta alla decadenza del beneficio. Ciò implica:

  • La reintroduzione delle sanzioni e degli interessi originariamente previsti.
  • Il contribuente deve coprire il residuo secondo i classici termini senza alcuna riduzione.
  • Gli importi già versati restano comunque considerati come acconti sul debito totale.

Attualmente non è prevista una nuova apertura della rottamazione delle cartelle legislativa. Di conseguenza, è cruciale rispettare le scadenze del 2025 per evitare di vanificare i benefici acquisiti.

In sintesi

La rottamazione quater ha permesso una dilazione in 18 rate agevolate, con una tolleranza di cinque giorni che offre un piccolo margine in caso di ritardi. La settima e l’ottava rata del 2025 si chiudono il 5 marzo e il 9 giugno, rispettivamente; la nona e la decima il 5 agosto e l’8 dicembre. Un mancato pagamento puntuale reimmette le sanzioni e gli interessi.