La classificazione nella voce 3004 chiarisce che rientrano tra i medicamenti, con beneficio per i consumatori e le aziende produttrici.

La recente risposta dell’Agenzia delle Entrate ha messo fine al dibattito sulla corretta applicazione dell’Iva sui colliri. Un cambiamento significativo che mira a chiarire la situazione fiscale di questo prodotto comune.
Novità dall’Agenzia delle Entrate
Nel tentativo di eliminare ogni dubbio riguardante il trattamento fiscale del collirio, l’Agenzia delle Entrate ha emesso la risposta n° 88 del 4 aprile 2025, stabilendo che, essendo il collirio classificato come medicinale, beneficia di un’aliquota Iva ridotta del 10%. Questo pronunciamento deriva da una richiesta presentata da una società impegnata nella produzione di piante officinali e dispositivi medici, inclusi i colliri. Finora, il collirio era stato soggetto a un’Iva del 22%, ma l’azienda ha ricevuto una valutazione tecnica che ha permesso di applicare la tariffa ridotta, in accordo con la disposizione n. 114 della Tabella A, Parte III, del Decreto Iva.
Interpretazione autentica e requisiti
La questione dell’aliquota Iva sui dispositivi medici è stata ulteriormente chiarita dalla Legge di Bilancio 2019, introdotta con l’articolo 145/2018. Questa legge identifica i dispositivi medici qualificabili per l’aliquota ridotta al 10% come quelli inseriti nella voce 3004 della Nomenclatura Combinata, cioè “medicamenti a base di sostanze per la prevenzione e cura delle malattie”. Tuttavia, non tutti i dispositivi medici beneficiano automaticamente di questa agevolazione; deve essere confermata dalla classificazione doganale specifica.

Implicazioni per i consumatori
Il pronunciamento dell’Agenzia delle Entrate conferma che il collirio, quando classificato sotto la voce 3004, è venduto con un’Iva del 10%. Questo cambiamento non prevede però rimborsi per chi ha già acquistato il prodotto a un’Iva del 22% in passato. Ciò implica che i consumatori pagheranno meno per il collirio, ma senza compensi retroattivi. Le nuove normative sono state esaminate e rispecchiate nei pareri di accertamento tecnico forniti dalla competente Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, consolidando la classificazione del collirio come prodotto farmaceutico secondo il Capitolo 30 della Nomenclatura Combinata.