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Cartelle esattoriali: arriva il discarico automatico

Cartelle esattoriali: arriva il discarico automatico
Photo by stevepb – Pixabay
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Solo i debiti giudicati irrecuperabili saranno rimossi dai registri, alleggerendo il carico fiscale dei contribuenti nullatenenti.

Cartelle esattoriali: arriva il discarico automatico
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Tra le novità più discusse della riforma della riscossione entrata in vigore nel 2024 c’è il cosiddetto discarico automatico delle cartelle esattoriali, una misura pensata per snellire il sistema e alleggerire i carichi pendenti nei confronti dei contribuenti nullatenenti.
Il meccanismo, previsto dal decreto legislativo n. 33 del 24 marzo 2025 e operativo a partire dal 1° gennaio 2026, permette la cancellazione automatica di alcuni debiti fiscali vecchi di oltre cinque anni, senza bisogno di richieste da parte del contribuente.
Tuttavia, non tutte le cartelle saranno interessate dal provvedimento. L’obiettivo non è infatti quello di introdurre un condono generalizzato, ma di liberare il sistema da crediti ormai irrecuperabili.

Chi può beneficiare del discarico automatico

Il discarico non sarà applicato in modo indistinto. Riguarderà solo le cartelle:

  • Giudicate inesigibili dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
  • Riferite a contribuenti privi di redditi, beni o patrimoni aggredibili, i cosiddetti inattaccabili.

In sostanza, il sistema eliminerà dai registri i debiti fiscali per cui non esistono margini concreti di riscossione. È il caso, ad esempio, dei contribuenti nullatenenti, delle persone decedute senza eredi o dei soggetti falliti.
Per questi profili, il mantenimento delle cartelle nei sistemi informatici dell’Agenzia rappresenta solo un costo inutile. Con la nuova procedura, le cartelle verranno automaticamente rimosse dall’estratto di ruolo, rendendo più efficiente la gestione dei carichi pendenti.

Cosa succede dopo la cancellazione dal ruolo

È importante chiarire che il discarico automatico non equivale a una cancellazione del debito in senso assoluto. La cartella viene eliminata dall’elenco dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ma il debito non scompare: torna all’ente creditore originario, che potrà decidere se proseguire o meno nella sua riscossione.
Ecco qualche esempio pratico:

  • Una cartella relativa al bollo auto torna alla Regione di residenza;
  • Una multa non pagata torna al Comune che l’ha emessa;
  • Un’imposta locale non saldata (come IMU o TARI) resta in capo al relativo ente locale.

Starà poi all’ente decidere se abbandonare il credito o tentare un nuovo recupero, magari in futuro, qualora la situazione economica del debitore dovesse cambiare.

Cosa fare nel frattempo: controlli e chiarimenti

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Sebbene il discarico automatico entrerà in vigore solo dal 2026, il tema ha già suscitato dubbi e aspettative. Molti contribuenti hanno segnalato la presenza di cartelle vecchie di oltre cinque anni nei loro estratti di ruolo, sperando in una cancellazione immediata.
La verità è che, fino a quella data, nessuna cancellazione automatica verrà attuata. Le cartelle restano formalmente attive, anche se in molti casi già considerate non recuperabili. Chi riceve solleciti o notifiche deve comunque prestare attenzione e, se necessario, rivolgersi a un patronato o a un consulente fiscale per valutare la propria posizione.
Il consiglio è quello di monitorare periodicamente il proprio estratto di ruolo sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e tenersi aggiornati sugli sviluppi normativi. Il discarico rappresenta una semplificazione concreta, ma non esonera automaticamente tutti dal pagamento.