La vecchia carta cartacea sarà valida solo in Italia: 5 milioni di documenti ancora in circolazione, soprattutto nei piccoli comuni.

La vecchia carta d’identità cartacea sta per andare definitivamente in pensione. Anche se formalmente ancora valida, non sarà più accettata per l’espatrio a partire dal 2026. A stabilirlo è il Regolamento UE 2019/1157, che impone a tutti i Paesi membri l’introduzione di documenti d’identità elettronici conformi agli standard di sicurezza europei. Il cuore di questa rivoluzione si chiama MRZ – Machine Readable Zone – una sezione del documento che consente la lettura automatica da parte di scanner e dispositivi elettronici, assente nei modelli cartacei ma integrata nella nuova Carta d’Identità Elettronica (CIE). Quest’ultima è inoltre dotata di microchip contactless contenente impronte digitali e dati anagrafici protetti.
Un obbligo anche se la vecchia carta è ancora valida
Il cambiamento coinvolge tutti i cittadini, indipendentemente dalla scadenza riportata sulla carta cartacea ancora in possesso. Anche se non ancora scaduta, la vecchia carta non potrà più essere utilizzata per viaggiare all’interno dell’Unione Europea dal 2026. Per questo le amministrazioni locali stanno invitando i cittadini a richiedere per tempo la CIE, per evitare il rischio di ingorghi negli uffici anagrafe. Si stima che oltre 5 milioni di carte cartacee siano ancora in circolazione, soprattutto nei piccoli comuni e tra la popolazione anziana. Meglio quindi non attendere l’ultimo momento: i tempi per il rilascio si aggirano intorno ai sei giorni lavorativi.
Come si ottiene la CIE e cosa serve per farlo
Per richiedere la Carta d’Identità Elettronica basta recarsi presso l’anagrafe comunale muniti di:
- una fototessera recente conforme agli standard ICAO
- la vecchia carta d’identità oppure, in caso di smarrimento, la relativa denuncia
- un contributo di 22,21 euro
Il documento viene spedito a domicilio entro circa sei giorni. Per i minorenni, è necessaria la presenza di entrambi i genitori con documento d’identità, soprattutto se si desidera la validità per l’espatrio. La CIE, oltre a essere un documento valido per l’identificazione, funziona anche come chiave digitale per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione: grazie al chip NFC, consente di autenticarsi tramite CIE ID, firmare documenti e, in futuro, potrà anche sostituire lo SPID.
Una scelta strategica per un’identità europea più sicura

La transizione alla carta d’identità elettronica non è solo un passaggio tecnico: rappresenta un vero e proprio salto culturale verso un’identità digitale europea, sicura e integrata. Grazie alla compatibilità con i sistemi informatici europei, la CIE permette controlli più rapidi e affidabili, proteggendo al tempo stesso la privacy degli utenti. Un piccolo documento, ma con grandi implicazioni: dalla semplificazione burocratica all’accesso digitale ai servizi pubblici, il nuovo formato segna un passo concreto verso la cittadinanza del futuro.