L’emissione ha attirato 15 miliardi, ma tra interessi e commissioni il costo complessivo potrebbe pesare sui contribuenti italiani.

Il BTp Più, recentemente collocato, ha raggiunto la notevole cifra di quasi 15 miliardi di euro in ordini. Questo articolo esplora il costo effettivo per lo Stato e, in ultima analisi, per tutti noi cittadini italiani. Sebbene la scadenza sia fissata per il 25 febbraio 2033, i sottoscrittori avranno la possibilità di riscattare il bond già dopo quattro anni.
Il fascino delle nuove cedole
Le cedole del BTp Più hanno subito un leggero incremento, generando un interessante ritorno per gli investitori: il tasso iniziale del 2,80% è stato ritoccato al 2,85% per i primi quattro anni, mentre dal quinto anno, il tasso passa dal 3,60% al 3,70% fino alla scadenza. Queste modifiche portano il rendimento medio lordo annuale al 3,275%, un lieve passo in avanti rispetto al tasso precedentemente fissato del 3,20%.
Quella che può sembrare una buona notizia per i risparmiatori si traduce, però, in una domanda essenziale: quale sarà l’effettivo costo del BTp Più per il cittadino italiano? È un quesito che non può essere ignorato, poiché il debito pubblico è una responsabilità condivisa.
Gli interessi: un onere per lo stato
Gli interessi pagati durante la vita del BTp Più rappresentano un costo considerevole per lo Stato. Sebbene sul pagamento degli interessi gravi un’imposta del 12,50%, che ritorna nelle casse pubbliche alleggerendo il carico sulle nostre spalle, il costo complessivo rimane significativo. Per le sottoscrizioni pari a 14,906 miliardi di euro, il tasso lordo del 2,85% si traduce in circa 425 milioni di euro annui. In quattro anni, la somma raggiunge 1,70 miliardi di euro, che al netto delle tasse ammonta a poco meno di 1,49 miliardi.
Questi calcoli sono l’unica certezza finora, poiché non è dato sapere quanti investitori decideranno di mantenere l’investimento fino alla sua naturale scadenza. Immaginando lo scenario in cui tutti lo facciano, lo Stato si troverebbe a dover pagare un tasso del 3,70% per gli anni restanti, ovvero quasi 552 milioni di euro all’anno, per un totale di circa 2,21 miliardi di euro. Al netto delle imposte, la spesa sarebbe di circa 1,93 miliardi.

Le commissioni bancarie: un costo nascosto
In sintesi, il costo complessivo del BTp Più per i contribuenti italiani oscillerà tra un minimo di 1,49 miliardi e un massimo di 3,42 miliardi di euro. Tuttavia, la cifra effettiva dipenderà da quanti eserciteranno l’opzione di rimborso nel 2029. Senza dimenticare un aspetto spesso trascurato: l’assenza di commissioni bancarie per i sottoscrittori, una spesa che graverà interamente sullo Stato. Questo ulteriore costo, valutato in diverse decine di milioni di euro, porterà l’importo massimo a circa 3,50 miliardi di euro in otto anni.
Questa analisi rivela l’altra faccia della medaglia del “successo” di questa emissione obbligazionaria dello Stato italiano. Il BTp Più rappresenta un’opportunità per gli investitori individuali ma impone un onere significativo sui bilanci statali, un costo che, indirettamente, tutti noi contribuenti dovremo sostenere.