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Bonus mamme lavoratrici, il governo conferma e rafforza il sostegno al reddito

Bonus mamme lavoratrici, il governo conferma e rafforza il sostegno al reddito
Photo by timkraaijvanger – Pixabay
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Con la prossima Legge di Bilancio, il bonus per le madri lavoratrici sarà prorogato e ampliato. Prevista un’integrazione mensile al reddito fino a 40 euro per favorire occupazione femminile e natalità.

Bonus mamme lavoratrici, il governo conferma e rafforza il sostegno al reddito
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Il bonus dedicato alle lavoratrici madri sarà non solo confermato, ma potenziato nel 2025. Lo annuncia il Documento programmatico di finanza pubblica appena pubblicato dal governo, che inserisce la misura tra le priorità della prossima Legge di Bilancio. Il testo sottolinea l’intento di sostenere la partecipazione femminile al lavoro e la natalità, attraverso un contributo diretto al reddito.

Nel documento si legge: “Al fine di confermare il proprio supporto alla partecipazione e occupazione femminile, nonché alla crescita della natalità, è stata disposta un’integrazione di reddito mensile di 40 euro destinata alle lavoratrici madri nel 2025. Tale misura sarà confermata e potenziata”. Un segnale chiaro che il governo intende puntare sulla valorizzazione del lavoro femminile, soprattutto in un contesto sociale ed economico che richiede nuove politiche di conciliazione tra vita privata e professionale.

Come funziona il bonus mamme lavoratrici

Il bonus si configura come un’integrazione mensile di 40 euro netti, erogata per ogni mese di attività lavorativa effettiva. È rivolto alle donne con reddito complessivo annuo fino a 40mila euro e copre diverse tipologie contrattuali: sono incluse le dipendenti con contratto a tempo determinato o indeterminato, così come le lavoratrici autonome e libere professioniste.

Il beneficio si applica alle madri con almeno due figli, ed è riconosciuto fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Per le lavoratrici con tre o più figli, invece, il periodo si estende fino ai 18 anni del figlio minore. Un’attenzione particolare, dunque, alle famiglie numerose, spesso penalizzate da una minore flessibilità lavorativa e da maggiori spese.

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Chi può richiederlo e come fare domanda

Per accedere all’agevolazione è necessario presentare una domanda all’INPS, seguendo le modalità che saranno comunicate con apposita circolare. I requisiti fondamentali sono: residenza in Italia, posizione lavorativa attiva e rispetto del limite di reddito previsto.

Il bonus sarà erogato mensilmente, a partire dalla data di accoglimento della domanda, e potrà essere sospeso o revocato in caso di perdita dei requisiti. È probabile che, con il potenziamento previsto nel 2025, vengano introdotte ulteriori semplificazioni per rendere più agevole la procedura e raggiungere un numero maggiore di beneficiarie.

Una misura che guarda al futuro

In un Paese dove l’occupazione femminile fatica a decollare e il tasso di natalità resta tra i più bassi d’Europa, misure come questa assumono un valore strategico. Non si tratta solo di un supporto economico: il bonus rappresenta un segnale politico importante, che riconosce il ruolo delle madri nel mondo del lavoro e promuove una cultura più equa e inclusiva.

Certo, 40 euro al mese non cambiano la vita. Ma in un sistema ben integrato con altri strumenti di welfare – come congedi flessibili, accesso agli asili e detrazioni fiscali – possono fare la differenza. E soprattutto, possono contribuire a rompere il circolo vizioso tra maternità e rinuncia al lavoro, ancora troppo frequente in Italia.