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Bonus diabete: come fare per averlo

Bonus diabete: come fare per averlo
Photo by stanias – Pixabay
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Esplora i reali benefici disponibili per chi possiede un certificato di invalidità e soffre di diabete, chiarendo malintesi comuni.

Bonus diabete: come fare per averlo
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Un numero crescente di persone parla di un presunto “bonus diabete”, ma la realtà è ben diversa, creando un groviglio di malintesi che rischia di offuscare i benefici reali. È essenziale comprenderlo chiaramente: il termine “bonus diabete” è una semplificazione, e non esiste alcuna misura economica formalmente denominata così. In effetti, esiste un ventaglio di sostegni economici e fiscali per chi vive con il diabete e possiede un certificato di invalidità, che possono realmente fare la differenza nella vita delle persone.

Negli anni recenti, l’espressione “bonus diabete” ha iniziato a farsi strada nel linguaggio comune, causando non poca confusione. Questo apparentemente rivoluzionario supporto economico è in realtà un insieme di diritti previsti dalle normative italiane per coloro che soffrono di diabete mellito, senza mai essere stato definito ufficialmente come un unico bonus. Questi diritti sono riservati alle persone affette da invalidità civile e comprendono una vasta gamma di benefici: dall’indennità di accompagnamento ai permessi retribuiti della Legge 104/1992, fino alle esenzioni di natura fiscale e sanitaria. Questi aiuti si attivano sulla base della gravità della malattia e sulle complicazioni che riducono le capacità lavorative e personali delle persone coinvolte.

Agevolazioni per diabetici: chi può usufruirne?

Le persone affette da diabete possono accedere a diversi tipi di supporto, ma tutto si basa su quanto sia alta la percentuale di invalidità riconosciuta. Quest’ultima è decisa attraverso una visita medica condotta dalle commissioni dell’INPS. Analizziamo i vari scenari: per chi ha un’invalidità tra il 41% e il 50%, generalmente si tratta di diabete mellito di tipo 1 o tipo 2 senza gravi complicanze, e questi individui affrontano limitazioni moderate che non compromettono gravemente le loro attività quotidiane. Quando l’invalidità si attesta tra il 51% e il 60%, spesso parliamo di diabete mellito insulino-dipendente associato a disturbi come l’iperlipidemia. In questi casi, iniziano a essere disponibili aiuti economici come assegni mensili. Infine, per chi ha un’invalidità tra il 91% e il 100%, le complicanze del diabete possono essere severe, dando diritto all’indennità di accompagnamento, un sostegno economico riservato a chi affronta gravi difficoltà motorie o di autosufficienza.

Allocazioni economiche: quanto ricevono i diabetici?

L’entità delle prestazioni economiche cambia in relazione alla gravità della condizione certificata e al reddito dell’individuo. Le prestazioni principali seguono questo schema: un assegno mensile per gli invalidi civili offre 313,91 euro a chi ha un’invalidità tra il 74% e il 99% e percepisce un reddito annuale sotto 5.391,88 euro. Una pensione di invalidità dello stesso importo viene concessa a chi ha un’invalidità al 100% compatibile con un reddito non oltre 17.920,00 euro. Inoltre, per chi non è autosufficiente, è disponibile un’indennità di accompagnamento di 525,17 euro, che non conosce limiti di età né di reddito. Questi benefici vengono erogati per 13 mensilità ogni anno, alleviando così, se pur parzialmente, le difficoltà economiche connesse alla gestione del diabete.

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Altri vantaggi: esenzioni e opportunità varie

Oltre ai benefici finanziari, i diabetici possono godere di numerosi vantaggi che arricchiscono la qualità della loro esistenza. Tra questi, l’esenzione dal ticket sanitario per farmaci ed esami legati alla gestione della malattia assicura un accesso più facile alle cure. L’inserimento nelle categorie protette agevola l’ingresso nel mondo del lavoro. Inoltre, esistono agevolazioni fiscali per l’acquisto di veicoli, come l’IVA agevolata al 4% ed esenzioni dal pagamento del bollo auto. Gli individui con un’invalidità dell’80% o superiore possono anche anticipare l’accesso alla pensione: le donne già a 55 anni e 7 mesi e gli uomini a 60 anni e 7 mesi, purché abbiano almeno 20 anni di contributi. Infine, per ogni anno di lavoro, si possono aggiungere 2 mesi di contributi figurativi, utili per calcolare la pensione.

Scoprire come accedere a questi benefici richiede di muoversi attraverso una serie di passaggi burocratici: prima di tutto, serve una certificazione medica che attesti la presenza e la gravità della patologia. La domanda va poi inoltrata all’INPS, mediante il loro portale online o con l’aiuto di un patronato. Una commissione dell’INPS si occuperà poi di valutare il caso e assegnare una percentuale di invalidità. Solo allora sarà possibile avanzare ulteriori richieste per prestazioni economiche o agevolazioni lavorative. Il diabete, che colpisce circa il 6% della popolazione italiana con oltre 3,5 milioni di casi diagnosticati, rimane un’invisibile compagnia per molti. Essere consapevoli dei propri diritti ed esplorare le vie per accedere agli aiuti è cruciale per garantire una vita piena e dignitosa.