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Bonifico al figlio, attenzione alla causale: l’errore che può far scattare i controlli

Bonifico al figlio, attenzione alla causale: l’errore che può far scattare i controlli
Photo by neelam279 – Pixabay
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Quando un genitore decide di trasferire del denaro a un figlio, è essenziale indicare correttamente la causale nel bonifico. Un dettaglio sbagliato può attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate.

Bonifico al figlio, attenzione alla causale: l’errore che può far scattare i controlli
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Supportare un figlio con un aiuto economico è spesso una scelta spontanea, che nasce dall’affetto e dal senso di responsabilità. Tuttavia, anche un’azione così semplice come un bonifico può nascondere insidie se non viene gestita con attenzione. Il trasferimento di denaro tra familiari, infatti, deve essere documentato con cura per evitare equivoci fiscali. La causale del bonifico non è un dettaglio secondario: serve a chiarire il motivo del trasferimento e può fare la differenza in caso di controlli.

La causale giusta fa la differenza

Che si tratti di un aiuto per le spese quotidiane o di un sostegno per gli studi, indicare una causale chiara e coerente è fondamentale. Alcune diciture considerate sicure includono: “supporto familiare”, “contributo spese universitarie”, “aiuto economico per acquisto prima casa” oppure “donazione per esigenze familiari”. Queste formule sono sufficientemente esplicite da giustificare il trasferimento e riducono il rischio di accertamenti. Il bonifico può essere eseguito online o in banca, ma ciò che davvero conta è come viene motivato.

Bonifico al figlio, attenzione alla causale: l’errore che può far scattare i controlli
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Le diciture da evitare nel bonifico

Alcune parole, se inserite nella causale, possono insospettire l’Agenzia delle Entrate. Ad esempio, usare termini come “prestito” senza un contratto scritto può essere rischioso, perché potrebbe essere interpretato come attività finanziaria irregolare. Anche espressioni come “rimborso”, “pagamento” o “acquisto”, se non accompagnate da dettagli precisi, possono far pensare a rapporti di lavoro o operazioni commerciali. Per evitare equivoci, meglio optare per formule più generiche ma chiare, che sottolineino il legame familiare e la natura del sostegno.

Cosa scrivere se il figlio compra casa

Uno dei casi più frequenti è quello in cui i genitori contribuiscono all’acquisto della prima casa del figlio. Anche in questo caso, la causale del bonifico deve essere scelta con attenzione. Esempi appropriati sono: “donazione per acquisto immobile”, “contributo spese per acquisto prima casa” oppure “sostegno economico finalizzato all’acquisto di abitazione principale”. Queste diciture rendono chiaro il contesto e aiutano a prevenire malintesi. Basta poco per proteggere una buona azione da eventuali conseguenze fiscali indesiderate.