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Bollo auto 2026, cambia tutto: una sola scadenza annuale per i nuovi veicoli

Bollo auto 2026, cambia tutto: una sola scadenza annuale per i nuovi veicoli
Photo by qimono – Pixabay
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Dal 1° gennaio 2026 arriva la riforma sulla tassa automobilistica: stop alla frammentazione dei pagamenti, ma non mancano le novità per chi ha già un’auto immatricolata.

Bollo auto 2026, cambia tutto: una sola scadenza annuale per i nuovi veicoli
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Dal 2026, l’annuale appuntamento con il pagamento del bollo auto subirà una rivoluzione. La nuova normativa, contenuta nell’articolo 15 dell’Atto di Governo n. 276 del 24 giugno 2025, introduce una scadenza unica annuale, ponendo fine al sistema frammentato che ha sempre creato confusione tra gli automobilisti.

La nuova regola stabilisce che per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 2026 in poi, il primo versamento dovrà avvenire entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione. Per le annualità successive, il termine resterà fissato all’ultimo giorno dello stesso mese di immatricolazione. Ad esempio, per un’auto immatricolata a marzo, il bollo andrà saldato ogni anno entro il 31 marzo.

Chi ha già un veicolo? Le vecchie regole restano (ma non sempre)

Per chi possiede un veicolo immatricolato entro il 31 dicembre 2025, non cambia nulla: si continuerà a pagare il bollo secondo le scadenze attualmente in vigore. Tuttavia, le Regioni — che hanno competenza in materia — potranno estendere la nuova disciplina anche a questi veicoli, previa approvazione di una legge regionale.

Il principio resta quello della semplificazione, ma l’applicazione sarà differenziata: non tutti i contribuenti, almeno inizialmente, avranno la stessa esperienza fiscale. Si consiglia quindi di verificare eventuali aggiornamenti normativi a livello regionale.

Novità anche per il fermo amministrativo: il bollo si paga comunque

Tra le modifiche più discusse c’è l’eliminazione dell’esonero per i veicoli sottoposti a fermo amministrativo. Fino al 2025, questi mezzi erano esclusi dal pagamento del bollo, ma la riforma cambia le carte in tavola: dal 2026, la tassa di possesso sarà dovuta anche per questi veicoli, indipendentemente dalla possibilità di circolazione.

Una scelta che ha già sollevato perplessità, soprattutto tra chi si trova a dover pagare per un mezzo inutilizzabile a causa di sanzioni o contenziosi. La misura, tuttavia, risponde alla logica fiscale per cui il bollo è una tassa di proprietà, non di utilizzo.

Versamenti quadrimestrali e deroghe regionali: i dettagli da non perdere

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La riforma prevede inoltre la possibilità, per alcune categorie di veicoli, di optare per il pagamento quadrimestrale, qualora ciò venga previsto dalla rispettiva Regione. I criteri e le modalità verranno definiti a livello locale, rendendo ancora più importante il monitoraggio delle decisioni regionali.

Resta dunque fondamentale, soprattutto nei primi mesi di applicazione della norma, informarsi presso gli uffici regionali o consultare i canali ufficiali per non incorrere in ritardi o irregolarità. La nuova disciplina ha l’obiettivo di semplificare, ma il periodo di transizione richiederà un’attenzione particolare da parte degli automobilisti.