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Assegno unico non pagato: il caso assurdo di una famiglia

Assegno unico non pagato: il caso assurdo di una famiglia
Photo by stevepb – Pixabay
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Nonostante l’ISEE aggiornato, l’INPS chiede correzioni già verificate, mentre il bonus nido viene regolarmente erogato.

Assegno unico non pagato: il caso assurdo di una famiglia
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Nel 2025 i ritardi nell’erogazione dell’assegno unico continuano a mettere in difficoltà numerose famiglie italiane. Il contributo, atteso da genitori con figli minorenni e giovani fino ai 21 anni, in diversi casi tarda ad arrivare. Le cause? Variabili: errori nei dati inseriti, mancati aggiornamenti dell’ISEE o incongruenze nei sistemi informatici tra Comune e INPS.

Uno dei casi più emblematici riguarda una famiglia composta da una coppia sposata con una bambina di due anni e mezzo. Gianpaolo, il padre, ci ha scritto segnalando una situazione surreale: da marzo l’assegno unico non viene versato, pur avendo regolarmente rinnovato l’ISEE entro i termini stabiliti. Secondo l’INPS, ci sarebbe un’anomalia nel codice fiscale associato alla figlia, che non combacerebbe con quello del padre. Tuttavia, entrambi i codici risultano corretti sia nel fascicolo anagrafico comunale che nel profilo INPS.

Tutto regolare, eppure il pagamento non parte

La coppia aveva aggiornato il modello ISEE entro il 28 febbraio, come richiesto per continuare a percepire l’importo pieno dell’assegno unico. In mancanza di questo aggiornamento, infatti, dal 1° marzo sarebbe scattata l’erogazione automatica della quota minima, pari a 57,50 euro.

Nonostante il rinnovo fosse stato effettuato correttamente, i pagamenti di marzo, aprile e maggio non sono mai arrivati. A quel punto Gianpaolo ha contattato l’INPS, che ha fornito una risposta sconcertante: recarsi fisicamente al Comune per correggere il presunto errore nel codice fiscale associato alla paternità della bambina, e solo dopo comunicare all’INPS l’avvenuta verifica. Una richiesta che lascia perplessi, considerando che i dati erano già allineati nei due sistemi.

Bonus asilo nido regolarmente in pagamento: il secondo paradosso

A rendere il quadro ancora più contraddittorio, c’è un dettaglio che non può passare inosservato: nello stesso periodo, la famiglia ha ricevuto l’approvazione per il bonus asilo nido 2025. Anche in questo caso era necessario l’ISEE aggiornato, eppure qui l’INPS non ha segnalato alcuna anomalia. Il contributo risulta in fase di contabilizzazione e dovrebbe essere versato a breve.

Gli importi variano in base all’ISEE minorenni: fino a 3.000 euro annui per ISEE sotto i 25.000 euro, 2.500 per chi si colloca tra 25.001 e 40.000 euro, e 1.500 oltre quella soglia. Per i nati dal 1° gennaio 2024, in famiglie con ISEE sotto i 40.000 euro, l’importo massimo sale a 3.600 euro.

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Una soluzione, ma non senza insistenza

Gianpaolo ha deciso di non arrendersi. Ha scritto nuovamente all’INPS, sottolineando come i dati anagrafici fossero coerenti in tutti i sistemi e facendo notare che per tutto il 2024 i pagamenti erano stati regolari. A quel punto l’INPS ha fissato un appuntamento telefonico: un operatore, disponibile e preparato, ha verificato i codici fiscali e provveduto all’aggiornamento manuale nel sistema.

Ora resta da vedere se gli arretrati dei mesi precedenti saranno effettivamente accreditati in tempi brevi. Ma questo episodio dimostra una cosa chiara: la tenacia paga. Non bisogna fermarsi alla prima risposta, soprattutto quando si ha la certezza di aver seguito tutte le procedure previste.

Esiste anche una recente giurisprudenza in merito: la sentenza n. 1665/2024 del Tribunale di Torino riconosce l’obbligo da parte dell’INPS di correggere eventuali disallineamenti formali nei codici fiscali, assicurando comunque l’erogazione dell’assegno unico. Un precedente importante per chi si trova in situazioni simili.